(BorsaeFinanza.it) Dopo i due decreti Omnibus con misure su trasporti, giustizia, voli ed extraprofitti delle banche, il governo Meloni ha approvato in via definitiva alla Camera la Delega fiscale 2023. Il testo della legge contiene ventitre articoli raggruppati in cinque titoli. Vediamo che cambia e soprattutto cosa prevede il testo, destinato a superare gradualmente l’IRAP, l’imposta di successione, del bollo e degli altri tributi indiretti, razionalizzare l’imposta di registro e riformare la struttura dell’IRPEF, la tassazione d’impresa e dell’IVA.
Delega fiscale: cos’è e come funziona
Il disegno di legge approvato dalla Camera il 12 luglio e modificato dal Senato il 2 agosto introduce la delega al governo per la riforma fiscale: vuol dire che il Parlamento ha dato potere legislativo all’esecutivo attraverso lo strumento del decreto legge. Il governo dovrà adottare entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi per la revisione completa del sistema tributario italiano. Le norme contenute nei decreti attuativi dovranno rispettare i principi costituzionali, il diritto internazionale e dell’Unione europea.
È “una riforma strutturale e organica, che incarna una chiara visione di sviluppo e crescita e che l’Italia aspettava da cinquant’anni”, ha dichiarato la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Meno tasse su famiglie e imprese, un fisco più giusto e più equo, più soldi in busta paga e tasse più basse per chi assume e investe in Italia, procedimenti più semplici e veloci. Sono alcuni dei principi di un provvedimento storico che rivoluzionerà il rapporto tra Fisco, cittadini e imprese e che il Governo lavorerà per attuare concretamente con i decreti attuativi. Un impegno preso con i cittadini che oggi abbiamo onorato, nell’interesse dell’Italia.
Cosa prevede la Delega fiscale 2023
Il Titolo I contiene i principi generali e i temi di esercizio delle delega, i principi e i criteri direttivi per la riforma dello statuto del contribuente.
Il Titolo II riguarda i tributi: le imposte sui redditi, l’IVA e l’IRAP; le altre imposte indirette; i principi e i criteri direttivi in materia di tributi regionali e locali; la disciplina dei giochi.
Il Titolo III è diviso in due parti (Capo I e Capo II). La prima regola le discipline delle procedure di definizione dell’imponibile, di accertamento, di adesione e di adempimento spontaneo, della riscossione e dei rimborsi e del contenzioso. La seconda concerne le sanzioni.
Il Titolo IV racchiude i principi e i criteri direttivi relativi al riordino della normativa tributaria e alla codificazione.
Il Titolo V include le disposizioni finanziarie e finali.
IRPEF: come cambia con la Delega fiscale
L’articolo 5 rivoluziona la disciplina dell’IRPEF: a seconda di come il governo attuerà la delega, si va verso la riduzione da quattro a tre aliquote e l’introduzione della flat tax. La delega parla infatti di “revisione” e “graduale riduzione” dell’imposta sul reddito “nel rispetto del principio di progressività e nella prospettiva della transizione del sistema verso l’aliquota impositiva unica”. Questo proposito potrà essere attuato con il riordino delle aliquote d’imposta (anche se nella legge delega non si parla esplicitamente del passaggio da quattro a tre) e l’introduzione di una “tassa piatta” che rispetti il principio della progressività.
Ad oggi le aliquote dell’IRPEF sono divise in quattro scaglioni, già ridotti dai cinque precedenti dal governo Draghi con la Legge di Bilancio per il 2022. La flat tax prevedrebbe la sostituzione delle varie aliquote con un’aliquota sola, non è ancora chiaro in quale percentuale perché subordinata alla ricerca delle opportune coperture economiche.
Il disegno di legge delega per la riforma del Fisco aggiunge che il raggiungimento dell’aliquota impositiva unica potrà essere fatto con “il riordino delle deduzioni dalla base imponibile, degli scaglioni di reddito, delle aliquote di imposta, delle detrazioni dall’imposta lorda e dei crediti d’imposta, tenendo conto delle loro finalità”, con particolare riguardo ad elementi come la composizione del nucleo familiare (in particolare in presenza di persona con disabilità), la tutela della casa, della salute, dell’istruzione e della previdenza complementare, il miglioramento dell’efficienza energetica, della riduzione del rischio sismico, della rigenerazione urbana e della rifunzionalizzazione edilizia, la propensione a stipulare assicurazioni contro il rischio di eventi calamitosi e l’inserimento nel mercato del lavoro dei giovani.
L’obiettivo del governo è “il graduale perseguimento dell’equità orizzontale” attraverso:
- l’applicazione della stessa area di esenzione fiscale e dello stesso carico impositivo IRPFEF indipe
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