(BorsaeFinanza.it) Per districarsi al meglio nel funzionamento del sistema italiano di tasse e imposte, bisogna comprendere con esattezza la sottile distinzione tra deduzione e detrazione fiscale. In fase di dichiarazione dei redditi, il documento con cui viene determinato l’ammontare di imposte sui redditi percepiti nel corso dell’ultimo anno da corrispondere all’erario, capire il meccanismo di “sconti” previsti dalla normativa diventa infatti essenziale per risparmiare sui tributi da versare.
Deduzione e detrazione fiscale: che differenza c’è?
Cominciamo dalla deduzione. Se in filosofia e in matematica il termine fa riferimento al processo di ragionamento tramite il quale si arriva ad una determinata conclusione, nel linguaggio amministrativo e fiscale le deduzioni sono i cosiddetti oneri deducibili che vengono riconosciuti al contribuente in diminuzione del suo reddito complessivo per determinare il reddito imponibile. Le deduzioni fiscali sono quindi le agevolazioni che agiscono sul reddito effettivo, riducendo la base imponibile da cui poi si calcola l’imposta sul reddito per il pagamento delle imposte. La deduzione è pertanto quell’operazione che viene applicata sul reddito prima del calcolo effettivo della tassazione.
I principali oneri deducibili sono:
- contributi previdenziali e assistenziali;
- contributi e premi per forme pensionistiche complementari e individuali;
- contributi previdenziali per gli addetti ai servizi domestici e familiari;
- spese mediche e di assistenza specifica per le persone con disabilità;
- assegni periodici corrisposti all’ex coniuge;
- contributi ed erogazioni a favore di istituzioni religiose;
- contributi versati ai fondi integrativi del SSN;
- contributi a
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