Nel prossimo decreto il Governo garantirà “tutta” la liquidità necessaria al nostro tessuto produttivo, con il 100% di garanzia dello Stato. L’annuncio arriva su Facebook direttamente dal ministro per lo Sviluppo economico Stefano Patuanelli.
Con il nuovo framework sugli aiuti di Stato viene consentito agli Stati membri di concedere prestiti a tasso zero, garanzie su prestiti che coprono il 100% del rischio o di fornire capitale fino al valore nominale di 800mila euro per impresa, spiega. La cosa interessante, continua il ministro, è che questa strategia può essere combinata anche con gli aiuti “de minimis”, portando l’aiuto per impresa a 1 milione di euro, e con altri tipi di aiuti.
La Commissione Ue accoglie le richieste del Governo
“La Commissione Europea ha compiuto un passo importante, per questo ringrazio personalmente Margrethe Vestager, che ha deciso di accogliere le nostre richieste mostrando una sensibilità non scontata in un periodo di spaccatura tra Nord e Sud Europa. E verso un tessuto produttivo, il nostro, costituito da migliaia di Pmi”.
Mes sì o no?
Patuanelli da giorni sosteneva l’inadeguatezza di altri interventi, come il Mes. “Non si tratta di dire un Mes con condizionalità light o con diverse condizionalità. Il Mes è quello, può funzionare in situazione di crisi asimmetrica ma questo è un caso di crisi simmetrica per tutti i Paesi europei.
È chiaro che quello non è lo strumento giusto” aveva dichiarato a Sono le Venti sul Nove. Compiendo persino un passo in avanti di un certo rilievo politico: “Se poi servono i soldi che ci sono dentro – ha aggiunto – rompiamo il salvadanaio e usiamoli”.
Potenziamento del golden power
In merito al rischio scalate da parte di fondi esteri nei confronti di società italiane, il ministro ha spiegato che le capitalizzazioni delle società quotate e delle imprese di Stato sono molto basse al momento, e quindi possono essere oggetto di scalate: “Penso a fondi esteri”.
E ha fatto sapere che l’Esecutivo sta valutando di rafforzare e ampliare il golden power proprio per proteggere le aziende strategiche dal rischio di scalate “ostili” durante la tempesta finanziaria causata dal Coronavirus.
Gualtieri: “Ora i bond comuni”
“La sfida economica posta dal Coronavirus è senza precedenti e richiede un vero salto di qualità nella risposta dell’Europa. Per questo l’Italia sta conducendo dure battaglie su tutti i tavoli negoziali” ha commentato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. “Solo poche settimane fa c’era solo il MES con condizionalità. Abbiamo ottenuto che sul tavolo negoziale venissero proposti strumenti nuovi e adeguati alla sfida che abbiamo di fronte”.
L’insieme di proposte che l’Eurogruppo presenterà al Consiglio Europeo comprende ora lo schema SURE di assicurazione contro la disoccupazione – da anni richiesto dal nostro Paese – un significativo potenziamento del capitale della BEI per costituire un fondo per le garanzie ai prestiti delle imprese e un fondo per la ricostruzione da finanziare con bond comuni europei.
“Tuttavia, l’Italia ha ribadito, trovando l’accordo di altri Paesi tra cui la Francia, che non possiamo rispondere a uno shock comune e simmetrico con politiche fiscali asimmetriche che amplierebbero i divari tra Paesi. Pertanto la risposta comune europea sarà adeguata solo se comprenderà l’emissione comune di bond europei per finanziare i piani nazionali di risposta all’emergenza”.
In merito al MES, per l’Italia è uno strumento “inadatto” a gestire questa crisi nella forma attuale. Come ha detto il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, solo un MES senza condizionalità che conservi del vecchio meccanismo solo il nome, diventando di fatto un fondo per la lotta alla pandemia, potrebbe essere adeguato a concorrere, insieme agli altri strumenti, a una risposta europea all’altezza della sfida che deve essere imperniata su soluzioni nuove, ha concluso Gualtieri.
Articolo originale di Quifinanza.it.