Debito pubblico italiano: cos’è, a quanto ammonta e chi lo detiene

Di Redazione FinanzaNews24 5 minuti di lettura
Economia

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Da molti anni l’economia italiana è gravemente condizionata dall’enorme debito pubblico del Paese. Qualsiasi manovra di politica economica deve tener conto dell’impatto che ha sul debito e di riflesso sui mercati internazionali. L’Italia è il Paese in Europa con il più alto indebitamento, dopo la Grecia. Mentre, a livello mondiale risulta al quinto posto dietro Giappone, Grecia, Sudan ed Eritrea. Entriamo più nel dettaglio per scoprire cosa è effettivamente il debito pubblico, a quanto ammonta in Italia e chi sono i soggetti che lo detengono.

Debito pubblico: cos’è

Il debito pubblico non è altro che il debito contratto da uno Stato nei confronti di una pluralità di soggetti con lo scopo di finanziare la spesa nazionale. Tali soggetti possono essere privati cittadini nazionali (e anche internazionali) e investitori istituzionali interni ed esteri. I servizi che sono coperti grazie al debito pubblico riguardano la pubblica utilità, le opere infrastrutturali, la sanità, l’istruzione, l’assistenza e molto altro.

Il debito pubblico non deve essere confuso con il deficit nazionale. Quest’ultimo rappresenta la differenza negativa tra le entrate e le uscite nel bilancio annuale di uno Stato. Ciò significa che il Paese spende più di quanto incassa dalle tasse e dalla gestione degli asset pubblici. Il gap viene coperto proprio attraverso l’emissione di debito pubblico. Questi potrebbe definirsi come l’accumulo di deficit dopo aver rimborsato le obbligazioni in scadenza.

Il debito pubblico non copre solamente la spesa pubblica ma anche gli interessi che lo Stato deve pagare per prendere a prestito denaro. Gli interessi sono particolarmente onerosi se un Paese è fortemente indebitato come l’Italia e finiscono per pesare enormemente sul risultato di bilancio annuale. Infatti, per moltissimi anni l’Italia è stata in avanzo primario (entrate maggiori delle uscite), ma ha sistematicamente prodotto deficit perché gli interessi sul debito pubblico erano elevati – non tanto per l’aliquota sostenuta ma per la mole della base imponibile sulla quale essa veniva calcolata.

Debito pubblico: la gestione

Gestire il debito pubblico è quanto di più difficile i responsabili di governo di un Paese possono affrontare. Una gestione poco oculata può far andare la situazione fuori controllo alimentando una scarsa fiducia da parte degli investitori, che per acquistare il debito pretendono interessi più alti. Di conseguenza, un governo si trova costretto a tagliare la spesa pubblica – e magari i servizi essenziali ai cittadini – e/o ad aumentare le tasse per coprire anche la componente degli interessi finanziari.

La politica monetaria della Banca centrale è altrettanto importante. Un aumento dei tassi d’interesse o in genere una restrizione monetaria tramite vendita o riduzione degli acquisti dei titoli di Stato o aumento della riserva obbligatoria delle banche contribuiscono a far salire i rendimenti sul mercato mettendo in difficoltà il pagamento degli interessi da parte dello Stato. Viceversa, un taglio del costo del denaro o un’espansione monetaria, attraverso il canale del calo generalizzato dei rendimenti, alleggeriscono la pressione degli oneri sul debito pubblico.

Il Patto di Stabilità e Crescita

I Paesi che fanno parte dell’Eurozona devono attenersi a dei vincoli di bilancio imposti dal Patto di Stabilità e Crescita, che mira a salvaguardare la stabilità dei conti pubblici nazionali nel rispetto dell’integrità del sistema finanziario a livello comunitario. Le principali regole che devono essere rispettate sono le seguenti:

  • il debito pubblico deve essere inferiore al 60% del PIL. Nel caso come quello italiano in cui la percentuale è superiore, lo Stato membro deve impegnarsi a ridurre la differenza rispetto al parametro del 5% all’anno;
  • il deficit non deve oltrepassare il 3% del PIL. Vi è la possibilità di trasgredire alla regola solo in caso di eventi temporanei o eccezionali come alluvioni, terremoti, epidemie, ecc;
  • il deficit strutturale, ossia al netto di fattori temporanei, deve attenersi a un obiettivo di medio termine;
  • la spesa pubblica non deve crescere più rapidamente del tasso di crescita medio potenziale del PIL.

Debito pubblico: come viene espresso

Uno Stato finanzia il proprio debito pubblico attraverso diversi strumenti, in gran parte rappresentati da obbligazioni a scadenze brevi, medie e lunghe. In Italia i principali titoli di Stat


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