Debito italiano: Bankitalia avverte del rischio di vendite

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura

(BorsaeFinanza.it)

Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ha lanciato un allarme sul debito italiano. Secondo il capo dell’autorità monetaria, che terminerà il suo mandato alla fine di ottobre dopo 12 anni in carica, il governo Meloni dovrà ridurre il deficit fiscale e fare tutte le riforme necessarie per calmare il sentiment negativo degli investitori sui titoli di Stato italiani. Gli ultimi attacchi hanno confermato che il mercato si sta “assicurando contro una spirale di prospettive deboli di crescita a lungo termine e debito elevato” ha affermato Visco.

La scorsa settimana, il rendimento dei BTP a 10 anni è balzato nei pressi del 5% per la prima volta dal 2012, quando l’Europa era nel pieno della crisi del debito sovrano. Ora i mercati sono terrorizzati dalla prospettiva che il mantenimento dei tassi d’interesse a livelli alti per lungo tempo con l’obiettivo di portare l’inflazione al 2% possa innescare un periodo di vendite sul debito italiano, facendo salire i rendimenti e creando problemi di sostenibilità.

La situazione è resa pesante dal fatto che nella Nota di aggiornamento al DEF (NADEF), l’esecutivo ha previsto un deficit fiscale del 5,3% del PIL quest’anno rispetto al 4,5% previsto ad aprile e del 4,3% per il 2024 rispetto al 4,7% stimato sei mesi fa. Ciò implica che il debito pubblico è destinato a crescere oltre il 140% attuale in rapporto al prodotto interno lordo. “L’aumento del debito/PIL è principalmente dovuto alla triste performance della crescita, con il settore dei servizi che sta rallentando e una recessione a livello di eurozona possibile nella seconda metà dell’anno” ha affermato Visco.

Debito italiano: cosa aspettarsi?

Nelle ultime settimane qualcuno ha evocato la crisi del 2011, quando il governo Berlusconi fu costretto alle dimissioni dopo una violenta tempesta finanziaria che aveva portato i rendimenti dei BTP a 10 anni al 7% e lo spread rispetto ai Bund tedeschi a 500 punti base. Adesso lo spread è intorno a 200 punti. Visco ritiene che sia preoccupante l’avere livelli di spread più elevati rispetto a quelli di Spagna o Portogallo.

Tuttavia, il presidente uscente di Bankitalia afferma che il governo ha “ottenuto finora risultati migliori di quanto molti si aspettassero” evitando di commettere gli stessi errori dello scorso anno della Gran Bretagna. Visco ha poi ribadito che gli investitori internazionali sono legittimamente preoccupati in un contesto di tassi d’interesse in aumento, costi energetici elevati, tensioni nel sistema economico globale e rapido invecchiamento della popolazione italiana. Da qui l’esortazione al governo Meloni a realizzare due cose: “In primo luogo un piano di crescita a lungo termine e in secondo luogo un equilibrio fiscale nel breve e medio termine”.

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