(QuiFinanza.it) Ancora pochi giorni per poter aderire alla conciliazione giudiziale agevolata. I contribuenti, infatti, hanno tempo fino al 2 ottobre 2023 per sottoscrivere con l’Agenzia delle Entrate un accordo per poter beneficiare della sanatoria prevista per le controversie tributarie pendenti al 15 febbraio 2023. La scadenza teorica di questa misura sarebbe stata il 30 settembre 2023: cadendo di sabato, però, il termine è stato rimandato al primo giorno lavorativo successivo.
Per poter aderire alla conciliazione giudiziale agevolata è sufficiente che i diretti interessati mettano la firma sull’accordo: non è necessario effettuare anche il pagamento. È importante ricordare la scadenza di questa particolare misura, perché permette di ottenere una riduzione delle sanzioni pari a 1/18 del minimo edittale. Ma, soprattutto, gli importi dovuti possono essere versati con 20 rate trimestrali.
Conciliazione giudiziaria agevolata: si avvicina la scadenza
I contribuenti che hanno un giudizio aperto con l’Agenzia delle Entrate hanno ancora pochi giorni per poter risolvere definitivamente le proprie pendenze. È possibile, infatti, chiudere le liti aperte con gli uffici tributari: oggetto di questa particolare sanatoria sono le cause arrivate nelle Corti di primo e secondo grado, che abbiano come oggetto degli atti impositivi. I contribuenti hanno la possibilità di chiudere le varie pendenze attraverso un accordo conciliativo fuori udienza, che deve essere stipulato entro e non oltre il prossimo 2 ottobre 2023.
È bene ricordare che la conciliazione fuori udienza è possibile nel momento in cui le parti decidono di firmare un accordo conciliativo. All’interno di questo documento devono essere indicate le somme che il contribuente andrà a versare e le modalità attraverso le quali verrà effettuato il pagamento. Le parti devono, inoltre, presentare un’istanza congiunta, che deve essere sottoscritta personalmente o dai rispettivi avvocati, per arrivare alla definizione totale o parziale della controversia.
Nel caso in cui la data di trattazione dovesse essere già fissata e l’istanza risultasse ancora ammissibile, la Corte, con un’apposita sentenza, provvede a dichiarare cessata la materia del contendere. Qualora, invece, l’accordo non dovesse essere totale, la Corte dichiara la cessazione parziale del contendere: il passo successivo è quello di procedere con la trattazione della causa.
Quando viene perfezionata la procedura? Questo avviene
© QuiFinanza