La candidosi è un’infezione fungina causata da un fungo del lievito appartenente al genere Candida. Un aiuto può essere offerto dal tamarindo
I sintomi della candidosi variano a seconda della parte anatomica interessata, con maggiori rischi nelle zone calde e umide del corpo e nelle zone della pelle più soggette a sudorazione e umidità. Esistono diversi modi per curarla e un aiuto valido proviene anche dalla natura. Le infezioni della candida possono causare: dolore, prurito, rossore e perdite vaginali torbide e di colore bianco, dolore durante la minzione e, a volte, macchie bianche sulla pelle della zona vaginale. Il tamarindo può lenire questi sintomi.
Originario dell’Africa orientale e del Madagascar, il tamarindo è noto per le sue proprietà lassative e dissetanti. Chiamato anche “dattero indiano”, il tamarindo si presenta come un baccello d’albero, all’interno del quale si trovano i semi racchiusi in una polpa brunastra dal sapore aspro. Quest’ultimo è costituito da acqua, zuccheri, fibre, grassi e proteine, oltre a minerali e vitamine. Per queste sue caratteristiche è più probabile che venga utilizzato sia in cucina che per la realizzazione di cosmetici. 100 g di prodotto contengono 239 calorie di tamarindo.
È ricco di acido tartarico, che agisce come un potente antiossidante
Il tartarico utile per aiutare a proteggere il corpo umano dai dannosi radicali liberi, ma sono molte le proprietà che si trovano nella polpa del frutto, nei semi e in altre parti della pianta. Ognuno di essi, infatti, ha un effetto benefico sulla salute del nostro organismo. Nella lavorazione della sua buccia ad esempio, si ottiene una polpa scura, dalla quale si ricavano marmellate, gelatine e sciroppi ad effetto lassativo. Il tamarindo contiene anche un ingrediente attivo efficace nel combattere alcune infezioni, inclusa la candidosi.
Chi invece soffre di problemi digestivi trova nel tamarindo un buon alleato poiché regola le funzioni dello stomaco. Infatti, la medicina omeopatica lo utilizza per combattere il mal di stomaco.