Curriculum Vitae falso o truccato per essere assunti, quando si rischia il licenziamento?

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
Wall Street

(Money.it) Come è noto, per quasi tutti i posti di lavoro il proprio curriculum vitae – CV in breve – occupa un’importanza non secondaria. Si tratta infatti del documento che sintetizza e presenta informazioni quali il percorso di formazione finora svolto, le esperienze di lavoro, le abilità, competenze e capacità personali, come pure gli obiettivi e risultati conseguiti nel tempo.

Proprio attraverso il CV il potenziale datore di lavoro o l’ufficio risorse umane possono dare una prima valutazione del singolo candidato interessato ad un’offerta di lavoro. Chiaramente un testo di questo tipo deve essere scritto in modo completo e senza errori di grammatica, in modo da non diminuire le proprie possibilità di completare con successo la fase di selezione.

Ma attenzione al caso della laurea falsa o del CV gonfiato al fine di aumentare le proprie chance di firmare un contratto di lavoro: che cosa si rischia in questi casi? Se il datore di lavoro scopre la verità, si può incappare nel licenziamento? Ed inoltre, si può essere accusati di qualche reato? A queste domande daremo risposta di seguito, anticipandoti che è comunque sempre buona regola essere molto obiettivi ed aderenti alla realtà, quando si compila un CV. Altrimenti le proprie lacune e carenze emergeranno poi con facilità durante l’esperienza di lavoro. I dettagli.

CV gonfiato o falso: differenza

Tra poco parleremo delle conseguenze penali per chi falsifica il proprio CV, ma prima una importante precisazione. Per aversi responsabilità penale il dipendente:

  • non deve semplicemente «pompare» le sue skill, ovvero le abilità e competenze. Ovvero non è sufficiente ingigantire le proprie qualità e attitudini, perché si tratta comunque di valutazioni di ambito soggettivo e, per questo, non inquadrabili con precisione a livello penale;
  • piuttosto deve effettivamente «falsificare le carte», vale a dire raggirare ed indurre in errore l’azienda o datore di lavoro con una concreta alterazione della realtà. Sono i casi di chi afferma nel CV di aver conseguito una certa laurea, magari procurandosi un falso attestato o certificato di laurea – in verità mai ottenuto da alcuna università.

Questa è una distinzione fondamentale, che serve ricordare in partenza per capire quali sono i rischi di chi altera la verità nel suo curriculum vitae.

CV falso per essere assunti: di quale reato risponde l’autore?

L’iter di assunzione passa anzitutto dalla lettura del curriculum vitae o CV. Si tratta del primo passo compiuto dai selezionatori per farsi un’idea di base di ogni s


© Money.it

Leggi l’articolo completo su Money.it

Condividi questo articolo
Exit mobile version