Nell’era digitale, la gestione dei dati personali nei curriculum vitae rappresenta una questione di fondamentale importanza e con l’avvento del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), la dichiarazione di autorizzazione al trattamento di tali dati assume un ruolo cruciale per garantire la conformità alle normative e la protezione di candidati e aziende.
La famosa frase che tutti conosciamo
Nel fondo di ogni curriculum, la frase “Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del Dlgs 196 del 30 giugno 2003 e dell’art. 13 GDPR” si trasforma da semplice formalità burocratica a necessità legale, che consente ai recruiter di gestire le informazioni in modo conforme alla legge.
La mancanza di tale consenso può portare all’esclusione dei CV dai processi di selezione per evitare rischi legali associati alla gestione non autorizzata dei dati personali.
Distinzione tra dati personali e dati sensibili
I dati personali in un curriculum includono informazioni che identificano un individuo come nome, cognome, contatti, e dettagli di esperienze lavorative precedenti e sono essenziali per il processo di selezione e reclutamento.
I dati sensibili, o “dati particolari” secondo il GDPR, includono informazioni come origine etnica, convinzioni religiose, salute o orientamento sessuale, e richiedono protezioni superiori e un trattamento basato su condizioni di legittimità molto stringenti.
Perchè è fondamentale l’autorizzazione
L’autorizzazione al trattamento dei dati nel curriculum è più di una formalità, è una misura di conformità vitale che protegge sia l’individuo che l’organizzazione. Senza un consenso esplicito, i datori di lavoro non possono legalmente elaborare i dati personali del candidato, il che potrebbe escludere il curriculum dal processo di selezione. Il consenso è necessario quando non esistono altre basi legali per il trattamento dei dati, come l’adempimento di un contratto o la tutela di interessi vitali e tale consenso deve essere specifico, informato, esplicito e revocabile.
Per i dati sensibili, è indispensabile ottenere un consenso ancora più dettagliato, assicurando che il titolare dei dati sia pienamente consapevole delle implicazioni.
Prassi e strategie
La dichiarazione di consenso deve essere collocata in modo strategico nel curriculum, idealmente alla fine del documento, in modo da permetttere di separare le informazioni personali e professionali dalle disposizioni legali, garantendo l’integrità e la chiarezza del curriculum vitae.