Cuore e test delle microbolle: perché farlo?

Di Valentina Ambrosetti 2 minuti di lettura

Il nostro cuore è delicato e non solo quando si parla di relazioni. Occorre prenderci cura di questo organo e della nostra salute

Il forame ovale aperto (OPO) è un difetto anatomico cardiaco caratterizzato dall’assenza o dalla chiusura incompleta del forame ovale: questa comunicazione tra l’atrio destro e sinistro del cuore è normale durante lo sviluppo fetale, ma dopo la nascita o nel primo anno di vita . Dovrebbe chiudersi completamente.

Questa è spesso una malattia cardiaca asintomatica o può presentarsi con sintomi neurologici, disturbi ischemici del cervello (ictus), ictus e successivi attacchi ischemici transitori (TIA), emicrania con aura. La diagnosi si basa sull’ecocardiografia transcranica microbolle Doppler o test delle bolle.
Che cos’è l’ecografia color Doppler a microbolle transcraniche?

L’ecocardiografia transcranica microbolle Doppler, nota anche come Bubble Test, è un metodo diagnostico minimamente invasivo in grado di diagnosticare con precisione alcune anomalie cardiache, in particolare la presenza e le dimensioni del forame ovale”, spiega la specialista Dott.ssa Monica Ferri. in Chirurgia Vascolare in Diagnostica per Immagini presso l’Ospedale di Cortina.

Quando si fa il test delle bolle?

Questo studio diagnostico non è solo una competenza cardiologica, anche un neurologo può richiederlo, quando si vogliono scoprire le cause dei sintomi neurologici, quali: perdita di forza al braccio, incapacità di parlare per diversi minuti. problemi di vista avvertiti dal paziente, come una sensazione di “tenda nera” che offusca la vista per un breve periodo o episodi ricorrenti di emicrania.

Può anche essere prescritto nell’ambito dei test attitudinali subacquei di medicina dello sport, perché c’è una maggiore probabilità di gravi malattie da decompressione dopo l’immersione in presenza di un forame ovale aperto. Infatti, se un subacqueo risale troppo velocemente da una profondità superiore ai 10-18 metri, le bolle di azoto non hanno il tempo di dissolversi e possono entrare direttamente nella circolazione arteriosa e provocare un infarto cerebrale oppure, se entrano nei polmoni, embolia polmonare.

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