(BorsaeFinanza.it)
Siamo solo all’inizio di una crisi finanziaria, secondo il gestore patrimoniale anglo-americano Janus Henderson. Sulla base di quanto affermato da David Elms, porfolio manager della società, la tempesta che lo scorso anno ha colpito i fondi pensione britannici e lo stress delle banche statunitensi esploso a marzo 2023 potrebbero portare a una stretta creditizia globale, in un ambiente dominato da tassi di interesse elevati.
Un ulteriore elemento di tensione per i mercati è dettato dall’incremento delle inadempienze sui junk bond. “Se guardiamo dal basso verso l’alto, i default nell’high yield sembrano piuttosto scoraggianti. I tassi di interesse più alti tendono a fare danni. Preferiamo non correre rischi in aree in cui non abbiamo un vantaggio competitivo” ha detto Elms.
Secondo quanto previsto da Moody’s la scorsa settimana, nel 2024 il tasso dei default globale per i titoli ad alto rendimento dovrebbe crescere al 5%, ben al di sopra della media storica di lungo termine del 4,1%. E questo conferma i timori di Janus Henderson sulle obbligazioni spazzatura. Tra l’altro, questo mese anche altri grandi investitori come Steve Ellis, responsabile investimenti Global Fixed Income di Fidelity International e Mike Riddel,portfolio manager di Allianz Global Investors, hanno lanciato l’allarme circa l’impatto negativo sul credito di una recessione dettata dalla politica monetaria restrittiva delle Banche centrali.
Le autorità monetarie non sembrano intenzionate a mollare la presa sui tassi d’interesse. La Federal Reserve ha attuato una pausa questo mese ma è pronta ad altre strette a partire da luglio per mandare definitivamente knock-out l’inflazione americana. Nell’ultima riunione ufficiale, anche la Banca centrale europea ha mantenuto un’impostazione rigida.
Crisi finanziaria? per Janus Henderson puntare sulle obbligazioni AT1
In un contesto in cui la crisi finanziaria si fa sempre più minacciosa, Janus Henderson vede valore nelle obbligazioni AT1. Questa speciale categoria di bond è andata sotto pressione nel mese di marzo allorché Finma – l’Autorità di regolamentazione finanziaria svizzera – ha cancellato bond per un valore 17 miliardi di franchi svizzeri contestualmente alla fusione UBS-Credit Suisse, innescando violenti proteste da parte degli obbligazionisti che hanno ricorso in Tribunale.
Tuttavia, il gestore con sede a Londra ha puntato sulle obbligazioni AT1 nella convinzione di un rimbalzo importante. In effetti, dal
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