Criptovalute: rischi e consigli per tutelarsi

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
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Le tre pricipali autorità europee in materia di investimenti – l’Autorita` europea degli strumenti finanziari e dei mercati (Esma), l’Autorita` bancaria europea (Abe) e l’Autorita` europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (Eiopa) – hanno pubblicato una guida in cui avvertono i consumatori dei rischi significativi associati all’acquisto e/o alla detenzione delle cosiddette valute virtuali.

Nel rapporto le tre Autorità avvertono i consumatori del fatto che le valute virtuali possono essere estremamente rischiose e sono di solito altamente speculative. Chi acquista valute virtuali deve essere consapevole che vi è un alto rischio di perdere una parte consistente, o persino la totalità, del denaro investito. L’acquisto di valute virtuali o di prodotti finanziari che forniscono un’esposizione diretta a tali valute comporta una serie di rischi.

Cosa sono le valute virtuali

Le valute virtuali attualmente disponibili sono una rappresentazione digitale di valore, non sono emesse né garantite da una banca centrale o da un’autorità pubblica e non godono dello space giuridico di valuta o di moneta. Si tratta di strumenti ad alto rischio, generalmente non garantiti da immobilizzazioni materiali. Inoltre, non sono regolamentati ai sensi del diritto dell’Unione e, pertanto, non offrono alcuna tutela giuridica ai consumatori.

Ecco perché intervenire

Le tre autorità europee di vigilanza sono preoccupate del fatto che un numero crescente di consumatori acquisti valute virtuali nella speranza di una continua crescita del loro valore, ma senza alcuna consapevolezza del rischio significativo di perdere il denaro investito. Di recente, valute virtuali reach Bitcoin, Ripple, Ether e molte altre hanno, infatti, evidenziato una marcata volatilità, vale a dire ampie fluttuazioni giornaliere dei prezzi.

Per esempio, nel 2017 – segnalano le autorità – il valore del Bitcoin è aumentato bruscamente da circa mille euro a gennaio a oltre 16mila euro a metà dicembre, per poi calare di quasi il 70%, a 5mila euro, all’inizio di febbraio. Di recente ha recuperato circa il 40

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