Criptovalute e finanziamenti: Alert lanciato da Consob

Di Antonia De La Vega 2 minuti di lettura
Wall Street

A lanciare l’alert è la Consob che segnala alcuni siti internet che offrono “servizi finanziari abusivi”. Questi siti web sono legati alle criptovalute

Sono 651 i siti web oscurati dal 2019 ad oggi dalla Consob, l’organo di controllo del mercato finanziario italiano, che offrivano servizi finanziari in modo illecito e legati al mondo delle criptovalute.
Tra le facoltà della Consob anche quella di vietare l’accesso dall’Italia ai siti web che propongono servizi finanziari non autorizzati, come previsto dal Decreto Crescita del 2019. Tale dato e l’importanza di inibire questo proliferarsi di questi siti web è emerso anche in un’audizione della Commissione di tutela dei consumatori alla Camera.

Paolo Savona, il presidente della Consob, ha esposto la preoccupazione imperversata lo scorso anno che ha visto sempre più i consumatori esposti a informazioni e finanziamenti abusivi anche in seguito al venir meno, ormai dal 2016, di alcune sanzioni amministrative che erano invece previste alcuni anni fa per casistiche di abuso finanziario. A compiere abusi sono sempre più soggetti o società fittizie che dichiarano sede in paesi extra‐europei o che da controlli risultano non tracciabili. Molti di questi operatori abusivi addirittura dichiarano di essere autorizzati da Autorità europee ma non forniscono al consumatore  nessuna  verifica. Le attività di cui si occupano e che sponsorizzano nel mondo del web sono spesso servizi di trading e strumenti finanziari che permettono investimenti che concernono valute, indici di borsa, materie prime e criptovalute.  Soprattutto a queste ultime sono legate queste cyber- realtà  di investimenti e finanziamenti. Occorrono verifiche maggiori perché la pubblicità soggetta alle verifiche Consob è solo quella nei casi di offerta abusiva di prodotti finanziari.

Ricordiamo ai consumatori del Belpaese che esistono strumenti oggi a disposizione per la tutela dei consumatori attraverso la deflazione del contenzioso giudiziario. Un esempio importante è l’Arbitro per le Controversie Finanziarie. L’ABF, lo scorso anno, ha infatti registrato un record di risarcimenti riconosciuti ai risparmiatori per un importo complessivo di quasi 36 milioni di euro.
 

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