(Finanza.com) Finanza Credit Suisse, tutti i punti oscuri del salvataggio
Credit Suisse: banca salva con Ubs. Ma troppe le domande senza risposta
Il Credit Suisse è stato salvato. Fin qui tutto bene: ma nella fretta di approvare il piano di salvataggio del colosso bancario elvetico, sono stati fatti troppi errori.
Le autorità elvetiche hanno completamente ignorato le norme antitrust e hanno punito fin da subito gli obbligazionisti.
Se da un lato si può festeggiare il salvataggio di Credit Suisse, dall’altro è necessario notare che, in questa operazione, ci sono troppi lati oscuri e troppe cose che non tornano.
Proviamo a fare il punto della situazione.
Credit Suisse, gli interrogativi ancora aperti
L’operazione, che ha portato al salvataggio di Credit Suisse, ha troppi lati oscuri.
Ma soprattutto, ad oggi, non mancano certamente gli interrogativi.
Ricordiamo che il secondo istituto svizzero, uno dei più importanti anche a livello mondiale, è stato acquistato dalla prima banca elvetica, Ubs, per un importo pari ad oltre tre miliardi di euro.
Quali sono i dubbi, che ruotano intorno a questa vicenda?
Alcune perplessità partono dalla decisione di Credit Suisse di dichiarare il suo debito aggiuntivo di classe 1 – per un ammontare pari a 16 miliardi di franchi svizzeri, pari a 17,24 miliardi di dollari – completamente azzerato.
La decisione è stata presa a seguito di un ordine dell’autorità di regolamentazione svizzera.
Jacob Kirkegaard, senior fellow presso il Peterson Institute for International Economics, intervistato da Bloomberg, ha spiegato che “molte cause legali deriveranno da questo, il che evidenzierà il
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