Credit Suisse: arriva l’accordo di fusione con UBS, le azioni sprofondano

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura

(BorsaeFinanza.it) Credit Suisse sprofonda alla Borsa di Zurigo, con le azioni che perdono il 60% a 0,72 franchi durante i primi scambi all’apertura settimanale. Gli investitori hanno mal digerito l’accordo di fusione con UBS da 3 miliardi di franchi, che ha comportato l’annullamento di obbligazioni della banca per oltre 16 miliardi di franchi. Finma, l’autorità di regolamentazione finanziaria svizzera, ha diramato un comunicato con il quale avverte che l’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS “innesca una svalutazione completa delle obbligazioni AT1 (Additional Tier One)”, un tipo di bond introdotti a seguito della grande crisi del 2008 e progettati per subire perdite nel caso in cui i coefficienti patrimoniali scendano sotto un certo livello.

La mossa a sorpresa di Finma ha scatenato la furia degli investitori, sebbene il rischio insito nelle obbligazioni AT1 sia ben chiaro e conosciuto. Ora si teme che ci possa essere un sell-off su tutta la gamma del debito di Credit Suisse da parte degli operatori. “È probabile che il mercato sia scioccato da una così palese inversione della gerarchia dei creditori e dalla decisione di addolcire un accordo azionario a spese degli obbligazionisti”, ha dichiarato Jérôme Legras, responsabile della ricerca presso Axiom Alternative Investments. Mentre, Luke Hickmore, direttore degli investimenti di abrdn Plc, che detiene un piccolo numero di titoli Credit Suisse, ha detto che il mercato AT1 sarà chiuso per le nuove emissioni per un po’. “Analizzeremo tutti quali titoli nello spazio AT1 hanno un trigger simile a quelli di Credit Suisse e quali no, quali banche devono emettere AT1 e quali no”, ha riferito.

UBS-Credit Suisse: i termini dell’accordo

Dopo una settimana frenetica di negoziazioni, con la mediazione da parte delle autorità di regolamentazione svizzere, è arrivata la fumata bianca per l’accordo di fusione tra le due principali banche  svizzere. Il deal si è reso necessario in quanto nemmeno la linea di credito di emergenza da 50 miliardi di franchi messa a disposizione da parte della Swiss National Bank era riuscita a placar


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