Coviid-19: cervello sotto attacco. Oggi se ne è parlato a Pozzilli durante un evento Targato Mohre

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura
Wall Street

Il covid-19 non si è limitato a fare vittime tra i più fragili ma ha determinato anche problemi di salute a  medio e lungo termine (il cosiddetto Long Covid che interessa il 75% dei pazienti che sono stati ricoverati ). Tra i sintomi riscontrati: quelli neurologici, cognitivi, ansia e depressione. Se ne è parlato oggi all’IRCCS Neuromed duranteun evento targato Mohre, Mediterranean Observatory on Harm REduction

Un recente studio, che ha arruolato 90mila adulti over 65 anni che hanno avuto il Covid, ha riscontrato sintomi a lungo termine debilitanti nel 32% dei casi, tanto da suggerire di considerarlo una ‘sindrome geriatrica’.  Johann Rossi Mason, direttore editoriale del MOHRE  afferma: “Di fronte alle minacce ambientali, alle predisposizioni genetiche e al decadimento fisiologico dato dalla maggiore longevità è necessario proteggere il cervello dalle minacce che aprono la porta alle malattie neurodegenerative e alla cronicità che pesa per l’81% dei costi del SSN. La longevità ha un senso solo se gli anni guadagnati sono vissuti in salute. Siamo grati al Neuromed per aver raccolto la nostra proposta a discutere il futuro del cervello in maniera trasversale”.

“Le malattie degenerative cerebrali non sono un destino ineluttabile – dice Giovanni de Gaetano, Presidente dell’IRCCS Neuromed – possiamo fare molto per invecchiare con una mente lucida, a partire da stili di vita corretti, iniziati da giovani, ma proseguiti da adulti e anche nelle età più avanzate. L’ideale è avere una vita biologica del cervello più sana e longeva della vita cronologica. Un challenge impegnativo, al quale stiamo dedicando qui a Neuromed nuovi programmi di ricerca”

Non solo il degrado cognitivo post covid ha arrecato in alcuni casi problemi di memoria e concentrazione affliggono il 70% dei pazienti: i test cognitivi condotti nell’ambito del COVID and Cognition Study pubblicato su Frontiers Aging Neuroscience hanno rilevato una ‘notevole riduzione’ della capacità di memoria. Tra i 181 partecipanti, il 78% ha dichiarato di avere difficoltà di concentrazione, il 69% ha riferito di nebbia cerebrale (il brain fog), il 68% ha riferito di dimenticanze e il 60% ha affermato di avere problemi a trovare la parola giusta mentre parla

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