Covibesity: l’obesità post covid anche per i bambini

Di Redazione FinanzaNews24 5 minuti di lettura

Questo termine  é stato coniato nella letteratura scientifica per descrivere l’aumento dell’obesità dovuto alle restrizioni imposte durante la pandemia. Con un cambiamento, in peggio, delle abitudini alimentari e una diminuzione dell’attività fisica, che ha comportato un raddoppio (o più) dell’indice di massa corporea nei bambini e nei giovani

È per promuovere un’alimentazione e uno stile di vita sani che la Società Italiana Pediatri (Sip) ha aderito al progetto You Are Not Alone, promosso da Eni Foundation in collaborazione con Cisom, Caritas Ambrosiana e Fondazione Banco Alimentare. Attraverso il progetto, l’IAPA promuoverà campagne educative rivolte alle famiglie, ai bambini, con alcune iniziative nelle scuole e nei pediatri, a partire da un poster distribuito a 11.000 pediatri membri della comunità scientifica.

Secondo uno studio dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) su oltre 432.000 bambini e giovani di età compresa tra 2 e 19 anni, il tasso di aumento dell’indice di massa corporea (che misura il rapporto tra peso e altezza) è stato duplicato. Rispetto al periodo pre-pandemia, e nella fascia di età 6-11 anni è addirittura aumentata di 2 volte e mezzo, mentre è diminuita la percentuale di bambini e adolescenti obesi intervistati nello studio durante l’anno. dal 19,3% al 22,4%. E quelli che erano già in sovrappeso o obesi stavano guadagnando più di mezzo kg al mese, il tasso di crescita riportato a 6 mesi significa 3-4 kg in più – più del doppio di quello che dovrebbe essere il corretto aumento di peso di un bambino sano.

Per i bambini e adolescenti italiani, che erano il 20,4% in sovrappeso pre-pandemia e il 9,4% obeso, il quadro non è molto diverso se si tiene conto che diversi studi hanno mostrato un aumento del consumo di dolci e cibi ipercalorici e una sedentarietà stile di vita. rispetto al periodo pre-pandemia. Circa il 40% dei bambini ha cambiato abitudini alimentari durante la pandemia, il 27% ha mangiato di più, in particolare ha aumentato il consumo di panini (60,3%), succhi di frutta (14,0%) e bibite (10,4%). I ragazzi tra i 6 e i 18 anni, invece, hanno aumentato il loro tempo davanti allo schermo di circa 5 ore al giorno (grazie a papà).

“Alla luce di questo scenario, diventa ancora più importante promuovere il rispetto delle linee guida nutrizionali per bambini e adolescenti, poiché la dilagante epidemia di obesità infantile, aggravata dalla pandemia, è più calma, ma pericolosa quanto l’epidemia causata dal Covid. – 19”, afferma Annamaria Staiano, presidente della SIP e docente di pediatria all’Università Federico II di Napoli.

“Oltre a essere sovrappeso e obesi, la pandemia di Covid-19 ha esacerbato varie forme di malnutrizione. Basti pensare ai disturbi alimentari, cresciuti del 30%», sottolinea Francesco Chiarelli, presidente della SIP Abruzzo e direttore di specializzazione. Scuole di Pediatria di Chieti e L’Aquila. “Dovrebbe essere chiaro”, aggiunge, “che il mantenimento di uno stato nutrizionale adeguato è fondamentale per la salute di bambini e adolescenti, soprattutto in un momento come questo, durante un’emergenza sanitaria”.

Ma quali sono le principali linee guida per una buona alimentazione di bambini e adolescenti? “La dieta mediterranea è esemplare”, afferma Elvira Verduci, Consigliere Nazionale IAPA e Docente di Pediatria all’Università degli Studi di Milano, “ricca di alimenti vegetali (verdure, frutta, cereali integrali, legumi, semi), caratterizzati dall’utilizzo dell’olio di oliva come principale fonte di grassi aggiunti e un consumo moderato di pesce, uova, pollame e latticini, insieme a un minor consumo di carne rossa Diversi studi su bambini e adolescenti hanno dimostrato che l’aderenza al modello è inferiore a quella del Mediterraneo e una maggiore prevalenza di sovrappeso e obesità”.

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