(Money.it) Nuovi venti di guerra e minacce di una Terza guerra mondiale – o peggio nucleare- investono l’Europa, dopo la decisione della Polonia di dispiegare le proprie unità militari al confine con la Bielorussia.
E questo perché recentemente il ministero della Difesa bielorusso ha riferito che i mercenari Wagner starebbero addestrando le truppe speciali di Minsk in un poligono militare vicino a Brest, non lontano dal confine con la Polonia.
Una vera “provocazione” da parte di Mosca e di Minsk, come dichiarato da Zbigniew Hoffmann, segretario del Comitato per la sicurezza nazionale del governo di Varsavia, che ha suscitato la risposta della cancelleria polacca di spostare truppe e carri armati al confine.
E mentre nelle ultime settimane Minsk ha accolto al confine polacco centinaia di miliziani della Wagner, il presidente Vladimir Putin avverte Varsavia: ogni attacco all’alleato di ferro costituirebbe “un’aggressione diretta alla Russia”.
Davanti a un simile scenario è naturale domandarsi se davvero potrebbe scoppiare un terzo conflitto mondiale – e i presupposti potrebbero esserci – e, a quel punto, cosa accadrebbe alla Polonia. Cerchiamo di trovare una risposta a ciò che sta accadendo.
Wagner al confine tra Bielorussia e Polonia: cosa sta accadendo?
Oltre alla Russia e all’Ucraina, ci sono altri attori sulla scacchiera geopolitica da dover prendere in considerazione per avere un quadro complessivo della guerra russo-ucraina: tra questi il gruppo di mercenari della Wagner, guidato da Yevgeny Prigozhin, la Bielorussia alleato di ferro della Russia e la Polonia, il paese Nato più ostile a Mosca.
Dopo il tentato golpe a Mosca, si stima che buona parte dei mercenari Wagner siano rientrati nelle file dell’esercito russo, mentre circa 10.000 di essi si troverebbero ora in Bielorussia, nella zona di Brest, una città a soli 5 chilometri dal confine polacco. Una presenza che ha allarmato Varsavia e il resto dell’Occidente.
Una decisione tutt’altro che casuale. La Polonia, infatti, si era resa disponibile agli occhi della Nato a inviare le proprie truppe a sostegno dell’Ucraina. Un’azione che, sebbene slegata dalle logiche d
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