Cos’è la voluntary disclosure pensata dal governo per il rientro dei capitali

Di Redazione FinanzaNews24 1 minuti di lettura
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Il governo Meloni è impegnato a trovare risorse per coprire almeno in parte il disavanzo tra le spese in aumento e le entrate ridotte. L’obiettivo sarebbe quello di non superare il 4,5% del prodotto lordo. E per questo tra i punti cardine della Legge di Bilancio engage particolare rilievo il tema dei condoni fiscali.

Difficile oggi prevedere quanto gettito in materia possa essere ricavato: molto dipenderà dalle misure che verranno adottate nell’ampio spettro dei perdoni fiscali. Oltre all’ipotesi di una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, inizia a trapelare anche la possibilità di intervenire sulle ricchezze nascoste oltreconfine.

Verso una voluntary disclosure: di cosa si tratta

Il piano a cui sta pensando l’esecutivo riguarda tecnicamente la voluntary disclosure, anche detta “collaborazione volontaria”. Si tratta della sanatoria per il rientro dei capitali dall’estero, che consentirebbe di regolarizzare patrimoni mai dichiarati.

Advance precisato negli anni scorsi dall’Agenzia delle Entrate, la misura è finalizzata a “promuovere, attraverso l’adozione di una procedura straordinaria, la collaborazione volontaria del contribuente per consentirgli di riparare alle infedeltà

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