Cosa rischia chi prende un brutto voto alle Prove Invalsi 2023

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
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(Money.it) Cosa rischia chi prende un brutto voto alle Prove Invalsi 2023? Una domanda che moltissimi, specie gli studenti e le studentesse che stanno per concludere il quinto anno delle scuole superiori e che si preparano a sostenere la Maturità 2023, potrebbero porsi.

Le Prove Invalsi 2023 sono già iniziate, secondo il calendario predisposto da qualche mese, in tutte le scuole secondarie di secondo grado e nel mese di marzo interessano le classi quinte. Nei prossimi mesi e fino a maggio, toccherà ad alunne e alunni di altri ordini e gradi di istruzione.

Le Prove Invalsi sono un passaggio fondamentale per i ragazzi e le ragazze delle scuole superiori che le affronteranno nel mese di marzo prima dell’esame di Stato.

Abbiamo detto delle conseguenze dell’assenze sull’esito dei test. Ora facciamo chiarezza, invece, su cosa si rischia se si prende un brutto voto alle Prove Invalsi 2023.

Cosa rischia chi prende un brutto voto alle Prove Invalsi per la Maturità 2023

Partiamo con il dire che prendere un brutto voto alle Prove Invalsi 2023 non comporta alcun rischio oggettivo per gli studenti che si troveranno ad affrontare il test in questo anno scolastico. E per la Maturità 2023?

Le prove Invalsi, lo ricordiamo, sono test standardizzati pensati per individuare su scala nazionale il livello di competenza degli studenti in Italiano, Matematica e Inglese, e si svolgono pertanto in momenti specifici del percorso scolastico nell’arco dei 13 anni di istruzione obbligatoria, rappresentando anche un passaggio fondamentale nel percorso di studi di tutti gli studenti e le studentesse d’Italia, specie per coloro che frequentano l’ultimo anno delle scuole superiori e che si accingono a fronteggiare l’esame di Stato.

Per capire cosa si rischia al quinto anno se si prende un brutto voto alle Prove Invalsi basta leggere la circolare del ministero dell’Istruzione e del merito sugli esami di Maturità 2023. Si legge infatti nella circolare:

“Rimarrà, invece, invariata la previsione dello svolgimento, durante il corrente anno scolastico, delle Prove Invalsi, quale requisito di ammissione. Si rammenta a tal proposito che la normativa non prevede connessioni fra risultati delle Prove Invalsi ed esiti dell’esame di Stato.”

La circolare è chiara, per poter essere ammessi alla Maturità 2023 è necessario svolgere nel corso dell’anno scolastico le Prove Invalsi, ma il risultato dei test non incide sull’esito dell’esame di Stato e quindi sul voto finale. Con un brutto voto alle Prove Invalsi 2023 non si rischia nulla e di conseguenza non ci sono ripercussioni sulla Maturità.

Ricordiamo che le classi quinte delle scuole secondarie di secondo grado svolgono le Prove Invalsi 2023 dal 1° al 31 marzo. Le classi campione le


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