(Money.it) Gli arresti domiciliari, da definizione, comportano il divieto di uscire dall’abitazione o dall’altro luogo individuato dal giudice per la restrizione (ad esempio un ospedale). Di conseguenza, se non in alcune eccezioni, è severamente vietato violare l’ordine e uscire di casa. Ma cosa rischia chi esce durante gli arresti domiciliari? Ecco cosa prevede la legge e in quali casi è concesso uscire pur essendo detenuti o in arresto domiciliare.
Cosa rischia chi esce durante gli arresti domiciliari?
Chi esce durante gli arresti domiciliari rischia una condanna alla reclusione da 1 anno a 3 anni per il reato di evasione. Quest’ultimo, individuato dall’articolo 385 del Codice penale, si applica espressamente anche agli arresti e alla detenzione domiciliare. Ne consegue che chi esce dall’abitazione o dal luogo individuato dal giudice come idoneo a scontare la pena commette un’evasione, al pari di un detenuto che riesce a fuggire dal carcere o comunque tenta la fuga.
Il reato di evasione prevede poi una specifica attenuante che consente una riduzione della pena nel caso in cui il soggetto si costituisca in carcere prima di essere condannato. La giurisprudenza ha peraltro chiarito in più di un’occasione che la durata e l’entità dell’allontanamento non sono rilevanti ai fini del reato, né come attenuanti né come aggravanti.
Per fare un esempio, chi evade dagli arresti domiciliari perché si trova sul pianerottolo comune a parlare con un vicino commette il medesimo reato di chi si reca addirittura in un altro Stato. Ovv
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