(Money.it) Putin si dice preoccupato del “terrorismo ucraino”. È quasi un paradosso sentire parlare di “terrorismo” Putin quando per mesi è stata la Russia a bombardare l’Ucraina; eppure questa è una narrazione che per il presidente russo Putin funziona fin troppo bene. Si tratta però un definitivo addio alle condizioni di pace proposte dalla Russia a Kyiv.
Si sono seguiti diversi attacchi con droni in Russia: 4 persone sono rimaste ferite in un bombardamento sulla regione russa di Belgorod, altre 2 sono rimaste ferite in seguito al terzo attacco di artiglieria su Shebekino. Un drone nella regione di Krasnodar potrebbe essere il responsabile dell’incendio scoppiato nella raffineria di petrolio Afipsky.
Il portavoce dell’Onu Stephane Dujarric ha dichiarato che non c’è paragone tra gli attacchi con droni su Mosca e i massicci attacchi delle forze russe sulle città ucraine. Vengono condannate le azioni contro i civili e le infrastrutture civili, ovunque esse si verificano, “ma credo sia anche importante sottolineare che non c’è paragone tra i recenti attacchi a Mosca e i massicci attacchi che stiamo continuando a vedere sulle città ucraine”, ha sottolineato Dujarric sui media internazionali. A queste dichiarazioni si aggiungono quelle del ministro degli esteri britannico, James Cleverly, che ha definito gli attacchi ucraini oltre i propri confini un “legittimo diritto”. Non sono mancate le risposte russe. La prima è quella dell’ambasciata russa che ha descritto tali affermazioni come incoraggiamenti per ulteriori attacchi sui civili. A questa è seguita la risposta del vicepresidente del consiglio di sicurezza russo Dimitri Medvedev, che ricordando come “qualsiasi funzionario pubblico può essere considerato un obiettivo militare legittimo”.
Il rapporto tra le due parti è sempre più teso, elettrico per utilizzare una metafora simile a quella di Macron che ha
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