Cosa ci hanno insegnato finora i mercati in 5 punti

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
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(Money.it) Arrivati a metà 2023, i mercati finanziari hanno lasciato insegnamenti importanti agli investitori.

Come sottolineato in una analisi di The Economist, il 2022 è terminato all’insegna del più profondo pessimismo, quando i prezzi delle attività sono crollati, i consumatori sono stati presi dalla sfiducia e le recessioni sembravano quasi inevitabili. Eppure, finora la Germania è l’unica grande economia ad averne effettivamente sperimentato una, e per di più mite.

In un numero crescente di Paesi, è ora più facile immaginare un “atterraggio morbido”, in cui i banchieri centrali riescono a placare l’inflazione senza soffocare la crescita. I mercati, di conseguenza, hanno trascorso mesi in modalità rally. Prendendo la pausa estiva come un’opportunità per riflettere sull’anno finora, ecco 5 lezioni che gli investitori hanno imparato.

1. La Federal Reserve ha fatto sul serio

Sul rialzo dei tassi di interesse per combattere l’elevata inflazione, la Fed ha dimostrato di voler fare sul serio.

Le aspettative sui tassi di interesse hanno iniziato l’anno in una posizione ambigua. La Federal Reserve aveva passato i nove mesi precedenti a inasprire la sua politica monetaria al ritmo più rapido dagli anni ’80.

Eppure gli investitori sono rimasti ostinatamente poco convinti dell’aggressività della banca centrale. All’inizio del 2023, i prezzi di mercato implicavano che i tassi sarebbero saliti al di sotto del 5% nella prima metà dell’anno, poi la Fed avrebbe iniziato a tagliare. I funzionari della banca centrale, al contrario, pensavano che i tassi avrebbero chiuso l’anno sopra il 5% e che i tagli non sarebbero avvenuti fino al 2024.

I funzionari alla fine hanno prevalso. Continuando ad alzare i tassi anche durante una crisi bancaria, la Fed ha finalmente convinto gli investitori che era seriamente intenzionata a frenare l’inflazione. Il mercato ora si aspetta che il tasso di riferimento della Fed finisca l’anno al 5,4%, solo marginalmente al di sotto della proiezione mediana dei banchieri centrali. Questa è una grande vittoria per una banca centrale la cui precedente reazione impassibile all’aumento dei prezzi aveva danneggiato la sua credibilità.

2. Tassi elevati: il peggio non arriverà?

Dall’inizio del 2022, il tasso di interesse medio su un indice del debito più rischioso (o spazzatura) delle imprese americane è salito dal 4,4% all’8,1%. Pochi, però, sono falliti. Il tasso di default per i mutuatari ad alto rendimento è aumentato negli ultimi 12 mesi, ma solo fino a circa il 3%. Questo è molto più basso rispetto ai precedenti periodi di stress. Dopo


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