La Commissione Europea sta valutando la possibilità di eliminare la produzione delle monete da 1 e 2 cent di euro entro la fine del 2021
Considerate “prive di valore”, dicono da Bruxelles. Di fatti, la Commissione Europea ha avviato una consultazione con un’ampia gamma di parti interessate, comprese altre istituzioni europee, autorità nazionali, associazioni di consumatori e società civile.
La valutazione, in particolare, fa riferimento al regolamento UE del 2012, che impone alla Commissione di riesaminare regolarmente l’uso di diverse denominazioni di monete in euro in relazione ai criteri di valore e di accettabilità per il pubblico.
Ma per quanto riguarda i prezzi e le nostre tasche?
Certamente queste monete non sono spesso compatibili nel nostro uso quotidiano, basta pensare che i distributori automatici non prevedono l’utilizzo di monetine da piccolo taglio. Nel 2018 Altroconsumo ha scoperto che la sospensione del conio di queste monete significherebbe un risparmio di 20 milioni di euro, che verrebbero utilizzati per ammortizzare i titoli di Stato.
Da tempo, infatti, si parla della sua totale eliminazione e alcuni paesi hanno già compiuto alcuni passi in quella direzione. In Italia la Zecca di Stato non conia dal 2018 monete da 1 centesimo con Castel del Monte e 2 centesimi della mole Antonelliana. Nel nostro Paese i negozianti hanno il diritto di arrotondare per eccesso e per difetto e quindi di non restituire il resto di 1 o 2 centesimi di euro.
Da dicembre 2019, il Belgio ha deciso di arrotondare i prezzi per eccesso o per difetto per escluderne l’uso delle suddette monetine; anche la Finlandia e l’Irlanda hanno adottato lo stesso sistema.
Le decisioni dell’Unione Europea
Il periodo di confronto pubblico tra l’UE e le istituzioni durerà 15 settimane e si svolgerà online sul sito web della Commissione.
Entro la fine del 2021, l’esecutivo europeo avrà la facoltà di decidere se adottare la proposta legislativa che permette di avere regole uniformi di arrotondamento per i pagamenti in contanti nell’area euro ed eventualmente il ritirare dalla circolazione l’1 e il 2 cent.
La Commissione valuterà attentamente l’impatto economico, ambientale e sociale dell’introduzione dell’arrotondamento dei prezzi. Quindi, con molta probabilità, a partire dal 1° gennaio 2022, non si potranno più utilizzare i piccoli centesimi per gli acquisti giornalieri.
Che succederà ai prezzi?
Il pericolo dell’inflazione è dietro l’angolo, per questo motivo, quando sarà dato il via all’eliminazione di 1 e 2 centesimi di euro, si adotterà il sistema di arrotondamento per eccesso e per difetto; quindi avremo 1 e 2 centesimi arrotondati a zero, 3 e 4 centesimi arrotondati a 5 centesimi di euro; 6 e 7 centesimi arrotondati a 5 centesimi di euro; 8 e 9 centesimi arrotondati a 10 centesimi di euro.
Tuttavia, il comitato di osservazione dei prezzi dovrà verificare che non vi siano effetti distorsivi.
Inoltre si discute sull’arrotondamento, che potrà interessare solo i pagamenti e quindi non i prezzi dei singoli prodotti, ma l’importo totale dello scontrino pagabile in contanti. Se si pagherà con carta di credito o di debito, che è la direzione che i il governo vuole intraprendere, l’arrotondamento potrebbe non avvenire.