La Corte dei Conti ha fornito chiarissime indicazioni sul “divieto tassativo” di consulenze ai titolari di pensione nelle Pubbliche amministrazioni.
Questa decisione, basata sull’orientamento giurisprudenziale degli ultimi anni, riafferma che il personale in quiescenza delle pubbliche amministrazioni può solo dedicarsi ad attività di formazione o ruoli senza compiti di dirigenza. La delibera si riferisce al Decreto legislativo n.95 del 6 luglio 2012 che impone alle amministrazioni statali, regionali, provinciali, comunali e alle Autorità indipendenti, come la Consob, di non affidare incarichi di studio o consulenza a soggetti in pensione.
L’obiettivo della normativa
L’intento della normativa è favorire il ricambio generazionale nelle Pubbliche amministrazioni italiane, dove, secondo dati Istat, lavorano circa 100mila pensionati, di cui 80mila nel settore dell’Istruzione e della Sanità.
La rilevazione del 2021 dell’Ente di statistica mostra che l’età media dei pensionati ancora occupati è superiore ai 69 anni, con una predominanza di uomini (78,4%), dati in linea con quelli dell’Aran, che indicano che il 40% dei dipendenti pubblici ha un’età compresa tra 50 e 59 anni, mentre il 16% è over 60.
Le attività concesse ai pensionati
La delibera specifica anche cosa possono fare i pensionati nelle Pubbliche Amministrazioni. Ad esempio, il sindaco di Cassino ha chiesto se fosse possibile affidare un incarico temporaneo al responsabile finanziario dei tributi in pensione. I giudici contabili hanno risposto che, secondo la legge, i pensionati possono svolgere solo attività di formazione e non compiti di dirigenza.
La Corte dei Conti ha chiarito che le attività consentite devono essere estrapolate dal dettato normativo in modo contrario. Incarichi come la “formazione operativa” e il “primo affiancamento del personale neo assunto” sono considerati esclusi dal divieto. È inoltre importante valutare l’oggetto dell’incarico per capire se rientra nel divieto.
Tuttavia, ci sono eccezioni, come i progetti del Pnrr gestiti dalle Regioni e dagli enti locali, per cui le consulenze ai pensionati sono permesse.