Coronavirus in Italia, paralisi al Nord: quali impatti sul PIL?

Di Redazione FinanzaNews24 4 minuti di lettura
Wall Street

Dopo l’escalation dei casi di contagio da Coronavirus al Nord Italia (al momento 152, di cui tre decessi) , per il nostro Paese – terzo al mondo per numero di contagiati dopo Cina e Corea del Sud. – si prospetta ancora una crescita dello “zero virgola”.

Ad anticipare il possibile scenario Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, in un’intervista a Bloomberg da Riad a margine dei lavori del G20. L’impatto del coronavirus sul Pil dell’Italia potrebbe essere di oltre lo 0,2%, ha detto  sottolineando che a livello globale se non si vedranno rapidamente gli effetti di una ripresa a V in seguito al coronavirus allora sarà necessario agire in modo coordinato. 

RISCHIO RIBASSO SUL PIL – Ed ecco che sul PIL avanza il fantasma del rischio ribasso. 

Le ultime previsioni del Governo dell’inverno scorso guardavano a un +0,6% per il 2020 ma pochi giorni fa il Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha ammesso che, di fronte a un “impatto significativo”, l’esecutivo potrebbe rivedere le stime al ribasso.  E proprio dal G20 – con il Coronavirus che inevitabilmente ha dominato la scena della riunione delle prime 20 economie al mondo – il Titolare del Tesoro chiede misure comuni: “Lavoriamo da subito a misure economiche a livello internazionale, coordinate e adeguate ad affrontare in modo tempestivo ed efficace le conseguenze economiche del virus nel caso la crisi si aggravi”.

PARALISI AL NORDIl Nord “ostaggio” del Coronavirus, infatti, preoccupa non poco. “Per quanto riguarda il peso del mondo produttivo settentrionale sul resto del paese, secondo l’Istat, il Pil dell’Italia nel 2017 – ultimo anno per cui ci sono i dati ripartiti per regioni – è stato pari a 1.725 miliardi circa di euro. La Lombardia ha contribuito per 383,2 miliardi, il Veneto per 162,5 miliardi, l’Emilia-Romagna per 157,2 miliardi. Dunque, sommando i dati delle tre regioni, risulta un contributo al Pil nazionale pari a circa 703 miliardi di euro. In percentuale rispetto al PIL si tratta del 40,1%”,  scrive Milano Finanza, prospettando dunque ripercussioni a dir poco preoccupanti.  

ALLARME FMI  –  Coronavirus nemico numero uno della ripresa economica mondiale. A sottolinearlo il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georigieva, al G20 dei ministri finanziari e dei governatori delle banche centrali a Riad. “Serve una cooperazione globale per affrontare le sfide” che l’economia mondiale si trova ad affrontare, incluso il coronavirus che è un “una tragedia umana” con “impatto economico negativo”, aggiunge.

LE PAROLE DI CONTE – Il Presidente del Consiglio, intanto, allontana catastrofismi pur ribadendo la necessità di mettere in campo tutti gli accorgimenti necessari. “Abbiamo adottato misure che nessun altro Paese ha adottato. Queste misure sono per contenere il rischio di contagio”, ha detto il Premier che ieri è intervenuto in diverse trasmissioni tv per rassicurare i cittadini, parlando dei provvedimenti adottati fin qui dal Governo per contenere la diffusione del coronavirus “Adesso con questa emergenza il quadro diventa ancora più complesso dal punto di vista economico”, ha sottolineato.

Situazione in continua evoluzione e Governo al lavoro: al vaglio del MEF stop a tasse, bollette e mutui per famiglie e imprese della zona rossa.

Articolo originale di Quifinanza.it

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