(Money.it) La separazione è una fase transitoria che ha lo scopo di permettere ai coniugi di decidere se riconciliarsi oppure divorziare. Con la sola separazione, infatti, non si scioglie il vincolo coniugale e restano in piedi importanti diritti e doveri reciproci, ma si cominciano a definire i rapporti economici e patrimoniali. Per esempio, da separati non è possibile contrarre nuove nozze, però si può vivere in case differenti e non c’è obbligo di fedeltà. Così, molte persone scelgono di rimanere separate anziché divorziare per evitare le spese legali.
Di solito questa scelta è possibile quando i coniugi rimangono in buoni rapporti e non ci sono conflitti tali da impedire una simile gestione della situazione. Restare separati, infatti, non è vietato dalla legge, anche se limita in qualche modo i coniugi che rimangono vincolati l’uno all’altro.
È anche vero che questi cosiddetti limiti possono rappresentare per qualcuno dei benefici, che portano le coppie senza asti a rifarsi una nuova vita senza rinunciare a una forma di tutela reciproca. Chi sceglie di rimanere separato deve rinunciare a un nuovo matrimonio e assistere il coniuge in caso di difficoltà, il che è da tenere in considerazione per decidere il da farsi. Per capire se conviene restare separati o divorziare bisogna conoscere quindi le altre principali differenze, la cui convenienza poi è rimandata al caso personale. Per fare un esempio, l’obbligo di assistenza reciproca è quasi irrilevante per i separati che provano ancora affetto l’una per l’altra, ma sarebbe una vera e propria condanna per le coppie con forte rancore.
Conviene restare separati o divorziare? Le differenze principali
Le differenze principali che riguardano il divorzio e la separazione sono dovute alla diversità stessa dei due istitu
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