Controllo automatico del Green Pass integrato alle piattaforme di accesso dei dipendenti
Software da integrare con un sistema di assistenza che convalida il codice QR Green Pass o interazioni con piattaforme pubbliche (Noi PA e INPS) per aziende fino a 50 dipendenti e interagisce con il portale DGC con sistemi informativi gestionali, personale amministrativo con stato inferiore a uno mila dipendenti: sono questi gli strumenti previsti dal decreto sul controllo della certificazione ambientale Covid-19 del 15 ottobre, a disposizione dei datori di lavoro per la verifica automatica, tenendo conto della riservatezza.
A partire da venerdì 15 ottobre, tutti i lavori pubblici e privati saranno disponibili solo con il Green Pass.
Le regole sono espresse:
- nel DL 127/2021, che introduce un obbligo,
- nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 ottobre 2021, che disciplina le misure di controllo
- nelle Linee Guida per la Pubblica Amministrazione sviluppate dai ministeri della salute e delle funzioni pubbliche.
Il nuovo decreto aggiorna le regole precedenti (che limitano gli audit alla sola applicazione di Verifica C19, ad eccezione delle scuole e degli AP che dispongono di piattaforme dedicate per gli audit di massa).
Per il controllo della validità del codice QR Green Pass, possono essere utilizzati, ora, oltre ai classici mezzi già in uso anche altri strumenti come, ad esempio, quando si entra negli uffici i lettori di tessere ottiche) senza registrare i dati personali (quindi un dipendente deve inserire il certificato ogni giorno). Per fare ciò, si possono utilizzare software open source che si integra con i loro sistemi. In parole povere, il sistema interno di controllo delle presenze o degli accessi è collegato al database del Portale del Governo (la piattaforma nazionale della DGC). Pertanto, nessun datore di lavoro richiede o registra i dati personali di un dipendente, ma verifica semplicemente al momento dell’ingresso che il dipendente abbia un certificato valido.