Il progetto REAMIT (Improving Resource Efficiency of Agribusiness supply chains by Minimizing waste using big data and IoT sensors) coinvolge diverse organizzazioni del settore agroalimentare e tecnologico, nonché alcune università, tra cui l’Università di Nottingham Trent (NTU), l’Università di Essex e l’Università di Bedfordshire come partner principale.
Lo spreco alimentare riguarda l’intera catena di approvvigionamento: dalle aziende agricole ai siti di imballaggio, dai trasformatori alimentari alla distribuzione, dalla logistica ai grossisti e ai dettaglianti.
Le aziende che partecipano al progetto REAMIT utilizzano la tecnologia per monitorare e registrare costantemente la qualità degli alimenti in tempo reale, mirando a raggiungere zero spreco alimentare e garantire la qualità dei prodotti da vendere.
Tra le aziende che hanno aderito a REAMIT c’è un’organizzazione molto particolare, la Human Milk Foundation (HMF), che fornisce a bambini bisognosi latte materno donato e deve aderire alle rigide linee guida del National Institute for Health and Care Excellence (NICE). Per garantire la qualità e la sicurezza del latte umano, è fondamentale mantenere la catena del freddo durante il trasporto, e i sensori IoT di REAMIT sono posizionati nelle scatole sigillate per monitorare la temperatura e l’umidità del latte ogni trenta minuti, inviando i dati ogni due minuti tramite un localizzatore GPS.
Anche l’azienda YumChop Foods, che produce piatti africani surgelati senza coloranti né conservanti, utilizza i sensori IoT di REAMIT per monitorare la stabilità della temperatura durante il trasporto e garantire la qualità dei prodotti consegnati attraverso distributori automatici pubblici.
Esempi virtuosi e tanta sensibilità sul tema
La principale azienda di vendita al dettaglio, commercio all’ingrosso e ristorazione dell’Irlanda del Nord, Musgrave Group, ha collaborato con REAMIT per ridurre il volume degli sprechi alimentari, aumentare la durata di conservazione dei prodotti e ridurre le perdite. I sensori IoT sono stati posizionati nei furgoni per controllare l’apertura e la chiusura dei loro sportelli durante le consegne, evitando di alterare la catena del freddo.
Le applicazioni dell’IoT offrono infinite possibilità nella lotta contro lo spreco alimentare, ad esempio, l’analisi dei dati consente di ordinare le scorte su richiesta anziché sulla stima, l’inventario delle scorte con dispositivi IoT e analizzato con tecniche Big Data permette una migliore pianificazione e il monitoraggio e la tracciabilità in tempo reale riducono i costi finanziari e le emissioni di gas serra delle spedizioni inutili.
Sarebbe interessante anche creare una rete tra produttori, autorità locali e banche alimentari per ridistribuire il cibo, e quello che non è utilizzabile può essere inviato direttamente al compostaggio, all’alimentazione animale o ad altri processi di produzione per ridurre al minimo il volume dei rifiuti.