Negli Stati Uniti sono in corso i primi studi clinici sull’utilizzo della cannabis contro l’emicrania. Questa patologia colpisce in Italia 26 milioni di persone, causando una forte perdita della qualità di vita. Esistono addirittura emicranie che possono indurre al suicidio proprio a causa dei forti dolori e della sofferenza che provoca al corpo di chi ne soffre. Nuovi farmaci e nuovi bersagli terapeutici sono di fondamentale importanza.
Per la prima volta in USA, una sperimentazione clinica cercherà di testare l’efficacia della cannabis come trattamento proprio per l’emicrania. La sostanza è stata utilizzata contro questa patologia per migliaia di anni, affermano i ricercatori dell’Università di San Diego in un comunicato, ma la ricerca non é stata mai condotta in modo organizzato.
Ai partecipanti al test verrà offerto un trattamento “casuale” con Thc o Cbd, due ingredienti attivi di cannabis, una combinazione o un placebo. Gli esperimenti saranno condotti in doppio cieco, cioè con ricercatori che prescriveranno la terapia e ne valuteranno gli effetti non sapranno se il paziente che analizzano ha avuto effettivamente il farmaco o se ha avuto la dose placebo.
Ci sono attualmente 20 partecipanti e si dovrebbero raggiungere i 90 entro la fine della sperimentazione. “Molti pazienti che soffrono di emicrania l’hanno avuta e presa per molti anni senza parlarne con un medico “, afferma Nathaniel Schuster, uno dei ricercatori, che stanno svolgendo lo studio. “Ora quando ci chiedono se la cannabis funziona contro la malattia, non abbiamo nessun dato sperimentale per rispondere”.
Negli ultimi anni sono comparsi sempre più studi clinici che dimostrano l’efficacia di alcune sostanze naturali nel trattamento delle malattie.La stessa cannabis è utilizzata moltissimo per le malattie neurologiche soprattutto quelle degenerative.
Alcuni giorni fa, ad esempio, uno studio ha dimostrato che l’MDMA, il principio attivo dell’ecstasy, può trattare i sintomi del disturbo da stress post-traumatico se associato alla psicoterapia.