Contro la crisi aperti anche ad agosto

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura
Decreto Agosto rilancio dell'economia

Numerose aziende  scelgono di restare aperte anche in agosto per recuperare gli incassi persi a causa dell’emergenza covid, il fenomeno accade soprattutto nella capitale e nella città della Borsa

Il 26% in più delle imprese italiane, soprattutto nelle grandi città, che generalmente rimangono aperte ad agosto – dichiara Stefano Di Niola, segretario di CNA di Roma – quest’anno non chiuderanno i battenti: i loro titolari non andranno in ferie nella speranza di recuperare almeno una parte dei guadagni persi a causa dell’epidemia di Covid.

Da un’indagine svolta a Roma, le percentuali emerse durante l’indagine evidenziano grandi criticità delle aziende romane nei mesi passati, sia la forte propensione alla ripartenza. L’effetto devastante della pandemia è evidente se si prendono in considerazione le chiusure relative ai primi nove mesi del 2020 nella sola Provincia di Roma: si parla precisamente di 1851 imprese in meno.

Per quanto riguarda Milano, agosto di lavoro anche per molte attività a Milano. Confcommercio segnala su confcommerciomilano.it i negozi e pubblici esercizi associati a Lodi, Monza e Brianza che restano aperti in questo mese, suddivisi per territorio.

Molte imprese non si fermano in agosto garantendo un servizio a chi resta – afferma Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza – in questi giorni vogliamo dare un pratico supporto ai consumatori che possono facilmente consultare gli elenchi, periodicamente aggiornati, sul nostro portale.

Quindi recuperare gli incassi persi a causa delle chiusure e delle restrizioni imposte per contenere la pandemia: molte imprese non hanno dubbi e resteranno aperte anche nel mese di agosto. Secondo un’indagine promossa da CNA Roma in collaborazione con SWG, infatti, sono numerose le attività che non godranno delle meritate ferie. Se il 31% degli imprenditori intervistati afferma di rimanere aperto come di consueto, il 33% non rinuncerà alla pausa estiva, il 10% preferisce restare chiuso più a lungo del solito e il 26% sceglie di rimanere aperto anche riducendo le ferie per cercare di recuperare quanto perso a causa dell’emergenza sanitaria.

 

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