Contributi a fondo perduto fino a 20mila euro per aziende agricole

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura
Nuova Pac e possibili impatti sull’agricoltura italiana

Fino ad un limite di 20.000 euro per azienda agricole. Le domande possono essere inoltrate dal 23 maggio. I contributi sono in parte a fondo perduto 

A partire dal 23 maggio, le aziende agricole di piccole e medie proporzioni  potranno richiedere i sussidi del “Fondo di Investimento Innovativo” relativi alla lavorazione e vendita dei prodotti agricoli.

Sono disponibili 5 milioni di euro, un contributo non rimborsabile del 30% delle spese ammissibili, che può arrivare al 40% per alcune tipologie di spesa, fino ad un limite di 20.000 euro per azienda. Avfondo perduto  al 40% per beni strumentali, materiali o immateriali, inclusi negli allegati A o B della legge 232/2016 (principalmente beni 4.0) e del 30% a fondo perduto però immobilizzazioni, eccetto quelle specificate negli allegati della legge.
Gli investimenti devono necessariamente riguardare la trasformazione o la commercializzazione dei prodotti agricoli, e non la produzione agricola primaria. Non sono ammesse spese di consulenza, tasse e spese amministrative, spese di costruzione di fabbricati o terreni.

Per approfondire occorre leggere come riferimento normativo l’ articolo 1, comma 123, della legge 160/2019, i criteri e le regole per la semplificazione e la presentazione della domanda sono contenuti nel decreto ministeriale 2 maggio 2022.

Le domande possono essere inoltrate dal 23 maggio al 23 giugno, tramite la PEC all’indirizzo contributofia@pec.mise.gov.it, utilizzando esclusivamente la modulistica allegata al citato decreto ministeriale.

In caso di esito positivo le imprese dovranno ripresentare la richiesta di contributo effettivo dopo aver effettivamente sostenuto i costi. Questa seconda domanda sarà presentata dal 30 settembre 2022 al 30 settembre 2023. Un sostegno importante per il miglioramento tecnologico delle piccole e medie imprese agricole italiane d per renderle più competitive su un mercato che con la globalizzazione sta pagando il caro prezzo dell’import penalizzando il commercio interno e locale. Nonostante il km zero è valorizzato e premiato dalle famiglie italiane, con l’attuale crisi economica sempre più consumatori badano sl prezzo competitivo e non alla provenienza e qualità. La nuova tecnologia per piccole e grandi imprese agricole potrebbe rendere competitive per una vendita di prodotti rivolta alla Grande Distribuzione e a supermercati sempre più grandi.

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