Con un calo globale dei consumi dell’11,7%, che supera i 126.000 milioni di euro, il 2020 è stato il peggior dato dal secondo dopoguerra, dato su cui pesa un calo del 60,4% della spesa dei turisti stranieri, pari a ad una perdita circa 27 miliardi, di cui 23 concentrati principalmente nelle regioni del Centro-Nord, con in testa Lazio e Toscana.
Lo afferma il Rapporto Consumi 2019-2021 di Confcommercio Il calo della domanda dovuto alla pandemia ha provocato una diminuzione media di oltre € 2.000 rispetto al 2019, che riporta i consumi al 1995. Per il Mezzogiorno la diminuzione dei consumi sembra essere ancora più significativa infatti dai 24.000 euro spesi in Valle d’Aosta si arriva agli 11.700 euro in Campania. L’andamento negativo della regione è in parte dovuto al fatto che è l’unico territorio meridionale che non ha registrato perdite significative in termini di popolazione residente tra il 1995 e il 2020. I consumi dei turisti stranieri sono diminuiti del 60 per cento. Nel 2020 si è registrato infatti un calo significativo, il calo complessivo è stato di circa 27 miliardi (-60,4%). Lo afferma il rapporto sui consumatori 2019-2021.
Il fenomeno, seppur diffuso, ha interessato principalmente le regioni del Centro-Nord (circa 23 miliardi). Particolarmente colpite sono le regioni dove il turismo ha una connotazione meno stagionale e dove le città d’arte sono un polo di attrazione, soprattutto in primavera e autunno, come Lazio, Toscana, Campania, Sicilia, Veneto e Lombardia. In termini percentuali, la diminuzione più significativa si è registrata nel Lazio (-75,2%), che contrasta con la Valle d’Aosta (-6,9%), regione in cui il turismo straniero svolge però un ruolo determinante. La quota dei consumi interni della regione è del 14,5%. La forte crescita registrata in Molise è statisticamente un bias, ovvero una distorsione attesa determinata dalla piccolissima quantità di turismo straniero nella regione.
Il Rapporto sui consumi 2019-2021 dell’Ufficio studi di Confcommercio spiega anche perché le previsioni per il 2021 restano molto caute, soprattutto a causa dei dati sconosciuti sulla ripresa del turismo internazionale; di conseguenza, in termini assoluti, la spesa pro capite non potrà recuperare nemmeno un terzo di quanto perso durante la pandemia. La ricostruzione del Mezzogiorno sarà più difficile, poiché la domanda dei consumatori aumenterà del 3,2% in quest’area. Si ripropone il consueto problema del Sud, meno persistente del resto del Paese, fenomeno già osservato in passato. La ripresa al Centro dovrebbe essere più intensa, con il Lazio che è la regione più dinamica di tutte.