Congedo straordinario, importo 2023: quanto spetta, limiti e cosa si perde

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
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(Money.it) Per l’indennità di congedo straordinario, strumento riconosciuto ai sensi della legge 104 alle persone con disabilità, come pure a chi necessità di assistere una persona disabile, importi e limiti sono soggetti ogni anno a rivalutazione.

Anche per la paga riconosciuta nei giorni di assenza per congedo straordinario, quindi, l’importo è legato all’andamento del costo della vita, come del resto vale per le pensioni e altri trattamenti assistenziali.

Allorché qualcuno potrebbe obiettare dicendo che in realtà il congedo straordinario è legato allo stipendio, in quanto il vantaggio di tale strumento è che nei giorni di assenza la retribuzione viene corrisposta al 100%. Ed effettivamente sarebbe così se non fosse che l’indennità in oggetto è pari al 100% dello stipendio solo quando quest’ultimo non supera una certa soglia, che appunto viene rivista ogni anno in base all’andamento dell’inflazione.

I nuovi importi riferiti al 2023 sono stati comunicati dall’Inps con la circolare n. 11 del 1° febbraio 2023, sia per quanto riguarda il limite massimo entro cui viene pagata per intero come pure per la soglia entro cui ne viene riconosciuta la relativa contribuzione figurativa.

Alla luce delle ultime novità, quindi, è bene aggiornare la guida su quanto spetta nel periodo di aspettativa per congedo straordinario legge 104 in particolare per quanto riguarda limiti e importi.

Indennità di congedo straordinario 2023

  • Come si calcola
  • Importo massimo 2023
  • Cosa si perde?
  • Fino a quando viene pagata?

Come si calcola

La regola generale vuole che per il calcolo dell’indennità spettante per il congedo straordinario si prenda in considerazione l’ultima retribuzione base.

Attenzione, ciò non significa che bisogna guardare all’intera busta paga. Infatti, l’Inps nel quantificare l’importo dell’indennità sostitutiva di congedo straordinario terrà conto solamente della retribuzione base, al netto dunque di tutti gli emolumenti variabili presenti nell’ultimo cedolino paga.

Come anticipato, durante il periodo indennizzato spetta il 100% della retribuzione base. Escludendo straordinari, premi di produzione e altre maggiorazioni, dunque, lo stipendio del dipendente che sceglie di assentarsi dal lavoro per prestare assistenza a un familiare con


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