In un recente caso di studio, il Tribunale di Torre Annunziata ha stabilito che un dipendente che utilizza i giorni di congedo parentale per svolgere un lavoro per conto terzi, invece di prendersi cura del proprio figlio, abusa del diritto concessogli dall’ordinamento e di conseguenza, il datore di lavoro è giustificato nel procedere con il licenziamento se scopre tale compotamento tramite un’agenzia investigativa. Questo principio è stato affermato nella sentenza del 17 aprile 2024, riprendendo un orientamento già sancito dalla Corte di Cassazione.
Congedo parentale e investigazioni private
Il caso in questione riguardava un dipendente di uno stabilimento balneare che aveva richiesto giorni di congedo parentale, previsti dall’art. 32 del D.Lgs. n. 151/2001, per prendersi cura del proprio figlio minore, ma, il datore di lavoro, tramite un’agenzia investigativa, ha scoperto che l’uomo stava lavorando come parcheggiatore durante il periodo di congedo, senza occuparsi del bambino come dichiarato e, considerando interrotto il rapporto fiduciario, ha deciso di licenziarlo.
Nel secondo giudizio, dove il ricorrente contestava l’uso di un’agenzia investigativa, il giudice ha confermato la legittimità del licenziamento, sottolineando che l’agenzia ha rispettato i limiti di intervento, non sconfinando nella vigilanza dell’attività lavorativa vera e propria.
Licenziamento per giusta causa e abuso del Congedo Parentale
Il Tribunale ha convalidato il licenziamento, affermando che il congedo parentale è un diritto potestativo che consente al lavoratore di perseguire uno specifico interesse senza l’opposizione del datore di lavoro e che quest’ultimo ha la facoltà di verificare come tale diritto venga esercitato, per cui la condotta del lavoratore, che ha abusato del congedo, è stata giudicata contraria alla buona fede nei confronti del datore, comportando un ingiusto svantaggio per l’azienda.
Inoltre, wuesto comportamento ha implicato l’indebita percezione dell’indennità e lo sviamento dell’intervento assistenziale dell’ente di previdenza e per wuesto la sentenza ha chiarito che tali azioni giustificano il licenziamento per giusta causa, poiché la fiducia nel dipendente è venuta meno.
Il parere della Cassazione
Il precedente della Corte di Cassazione (sentenza n. 16207) ha stabilito che si verifica un abuso del diritto potestativo di congedo parentale quando il diritto è esercitato per attività lavorative o altri scopi non legati alla cura del bambino.
Un caso del 2008 ha ulteriormente confermato questo principio, riguardando il licenziamento di un dipendente che aveva utilizzato il congedo per gestire una pizzeria, anziché prendersi cura della figlia.
La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della società, stabilendo che il congedo parentale deve essere utilizzato per la cura diretta del bambino e l’uso improprio del congedo per attività lavorative è considerato un abuso del diritto e può giustificare il licenziamento per giusta causa.