Il congedo di paternità obbligatorio è fissato in 10 giorni (che in caso di parto plurimo salgono a 20 giorni) ed è regolamentato dal Decreto Legislativo n.105 del 30 giugno 2022, in recepimento della Direttiva UE n. 2019/1158.
Si tratta di un periodo di astensione che segue le seguenti regole:
i 10 giorni non devono essere necessariamente continuativi ma non sono frazionabili a ore; vanno presi nell’arco temporale che va dai due mesi prima del parto ai cinque mesi successivi alla nascita (stesso periodo durante il quale può prendere la maternità la madre, il cui congedo obbligatorio dura però cinque mesi); è fruibile entro lo stesso arco temporale, anche in caso di morte perinatale del figlio. Il congedo di paternità è retribuito al 100%, con accreditamento di contributi figurativi validi sia per il diritto sia per la misura della pensione. Se il congedo avviene al di fuori del rapporto di lavoro, per avere i contributivi figurativi bisogna invece avere almeno cinque anni di contributi già versati.
Congedo parentale Congedo parentale 2023: quale retribuzione spetta 16 Febbraio 2023 I giorni di congedo sono fruibili dal padre anche durante il congedo di maternità della madre lavoratrice e sono compatibili con la fruizione (non negli stessi giorni) del congedo di paternità alternativo a quello della madre. Il congedo obbligatorio si configura infatti come un diritto autonomo, e in quanto tale è aggiuntivo rispetto a quello della madre e indipendente dal congedo di maternità. Di conseguenza, se il padre utilizza anche il congedo previsto dall’articolo 28 del dlgs 151/2001 (il congedo di maternità in caso di decesso o grave infermità della madre), i due benefici si sommano. A chi spetta Il congedo per i nei padri nel 2023 spetta a tutti i lavoratori dipendenti, del settore pubblico e privato, compresi i lavoratori domestici (per i quali non è previsto il requisito contributivo per il congedo di maternità o di paternità alternativo) e gli agricoli a tempo determinato, per i quali non è richiesto requisito contributivo. Nelle ultime due casistiche è però necessario un rapporto di lavoro in corso.
Sono esclusi gli autonomi in gestione separata e i lavoratori dello Spettacolo.
Come e quando fare domanda Il padre lavoratore dipendente deve comunicare al datore di lavoro le date in cui intende usufruire del congedo, con un preavviso di almeno 15 giorni. Se il congedo è richiesto in concomitanza dell’evento di nascita, tale preavviso si calcola in base alla data presunta del parto.