Confindustria: con il Recovery e i vaccini Pil a +4,1%, ma la risalita è incerta

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
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AGI – L’Italia è in risalita dalla voragine economica causata dalla pandemia, ma l’esito è incerto. E solo alla fine del 2022 il gap sarà colmato. La condizione è la campagna vaccinale.  Occorre, poi, tradurre presto il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in azioni ed investimenti, e i progetti di riforma in provvedimenti attuati, per dotare il Paese della Pubblica amministrazione e della qualità dei beni pubblici indispensabili per un’economia avanzata.

Ed è necessario liberare il potenziale enorme di alcuni comparti, come quello del turismo, che più di altri hanno sofferto nella pandemia e che hanno tutte le caratteristiche per contribuire allo sviluppo sostenibile del Paese. È quanto prevede il Centro Studi Confindustria (Csc) nelle Previsioni di primavera sull’economia italiana.

“L’talia colma il gap della pandemia un anno dopo la Germania” 

“A fine 2022 il lungo recupero dell’economia italiana porteràalla completa chiusura del gap generatosi con la crisi pandemica. Al quarto trimestre 2022 il livello del Pil sara’ inferiore dello 0,3% rispetto a fine 2019 ma altri grandi paesi europei recupereranno prima: la Germania gia’ a fine 2021”. Lo ha sottolineato il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, presentando il rapporto.

Prodotto interno lordo

Il Csc prevede un graduale recupero del Pil italiano, concentrato nella seconda metà di quest’anno, arrivando al +4,1% nel 2021 e al +4,2% nel 2022. A fine 2022 l’economia dovrebbe colmare la voragine aperta nel 2020 dalla pandemia. Rispetto allo scenario di ottobre, per il 2021 si ha una revisione al ribasso di 0,7 punti. Questa previsione è condizionata all’avanzamento della vaccinazione di massa in Italia ed Europa: l’ipotesi è che il Covid sia contenuto in modo efficace dai prossimi mesi.

Un importante contributo alla risalita del Pil, già quest’anno e poi nel prossimo, sarà fornito dagli effetti positivi derivanti dalle risorse europee che spetterebbero all’Italia in base al programma Next Generation Eu. Lo scenario di previsione del Csc include tali risorse nella misura di 14,4 miliardi per il 2021 e 20 per il 2022: oltre alle risorse assegnate con la Legge di Bilancio 2021, incorpora le ulteriori somme non ancora finalizzate che si è ipotizzato vengano utilizzate per investimenti pubblici.

Usare bene questi fondi è cruciale, per riuscire davvero a mettere presto la testa fuori della voragine in cui siamo caduti. Secondo una simulazione econometrica del Csc, senza il Next Generation-Eu il recupero del Pil italiano sarebbe minore dello 0,7% n

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