(Money.it) La Pubblica amministrazione (Pa) è alla ricerca degli under 24. D’ora in poi il 40% dei posti dei concorsi pubblici per la Pa saranno riservati alle persone con meno di 24 anni.
Una piccola rivoluzione che cerca di “svecchiare” un settore dove l’età media ha ormai superato i 50 anni e che ormai non attira più i giovani italiani, nonostante in molti inseguano ancora il mito del “posto fisso”. A stabilirlo è l’emendamento approvato al Decreto-bis sulla Pa, appena licenziato (il 31 luglio 2023) dalla Camera.
Si conclude così s il primo tempo del percorso parlamentare di conversione in legge del decreto-bis sulla Pa. La norma è stata firmata dal vice presidente vicario dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Roberto Pella. Con tale emendamento si presenta la concreta possibilità di assumere giovani con due tipologie di contratto: apprendistato e di formazione-lavoro.
E i primi a voler cogliere l’occasione di poter svecchiare il proprio organico e aprire la porte ai più giovani sono stati i Comuni. Ma esattamente cosa cambia per la Pubblica amministrazione e cosa è previsto per gli under 30 e under 24? Proviamo a dare una risposta a queste domande per aver più chiaro il quadro. Di seguito tutto quello che c’è da sapere a riguardo.
Concorsi pubblici Pa, cosa cambia per i giovani: contratti e formazione
La Pubblica amministrazione, specialmente nei Comuni, è alla ricerca di giovani menti e per questo ha deciso di riservare nei concorsi pubblici circa il 40% dei posti alle persone under 30 e under 24.
Infatti, l’emendamento approvato per il decreto-bis della Pa prevede che i Comuni possano riservare fino al 20% delle proprie “facoltà assunzionali” per persone under 30 (fino a 29 anni), offrendo loro un contratto di apprendistato, valido per qualsiasi profilo.
Un altro 20% dei posti, invece, sarà riservato a studenti con meno di 24 anni e che non hanno ancora completato gli studi, in modo da consentir loro di trascorre un periodo al
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