Con il nuovo Dpcm cosa cambia per chi richiede un mutuo?

Di Valentina Ambrosetti 2 minuti di lettura
detrazioni sui mutui

In merito ad alcune indiscrezioni, da parte dell’Agenzia delle Entrate, la crisi dovuta al Covid, ha fatto si che si posticipino le tempistiche per usufruire delle detrazione sui mutui.

La crisi sanitaria in corso, ha fermato la produzione e la mobilità nazionale e internazionale e, anche se non è collegata direttamente, influenzerà anche il settore immobiliare, per chi ha chiesto o dovrà richiedere un prestito per l’acquisto delle abitazioni.

A conferma, l’Agenzia delle Entrate, chiarisce i propositi nell’interpello n. 485 dove cambiano i tempi delle detrazioni degli interessi del mutuo prima casa.

Cambiano le tempistiche per le detrazioni interessi sui mutui

L’Agenzia delle Entrate, nell’interpello, con l’art. 24 del Decreto Legge del 8 aprile 2020, prevede una proroga per tutti gli adempimenti fiscali legati ai benefici della prima casa di 213 giorni.

Inoltre si precisa, che sarà fondamentale che sussistano tutte le condizioni previste dalla legge, e in particolare che l’acquisto della proprietà sia stato fatto un anno prima o dopo della data di un contratto di mutuo.

Secondo la legge italiana, l’acquirente ha due anni dalla data di acquisto per trasferire la residenza nel caso in cui la proprietà debba essere ristrutturata.

Quindi, in questo caso, esiste una causa di forza maggiore rappresentata da un’emergenza sanitaria in corso, che in linea di principio non esclude il diritto alla detrazione.

La pandemia sanitaria in corso, di SARS-CoV-2, rientra perfettamente nella definizione di forza maggiore, come definita nello standard a cui fa riferimento l’Agenzia delle Entrate.

Per questo motivo, “tenuto conto che la forza maggiore è sorta in attesa del periodo durante il quale è possibile stabilirsi nell’immobile, il richiedente può avvalersi della proroga del periodo per un tempo corrispondente alla durata della causa di forza maggiore (dal 23 febbraio al 2 giugno 2020), che ha impedito o ritardato i provvedimenti propedeutici alla destinazione dell’immobile ad abituale residenza”.

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