Comunità energetiche: Tra semplificazioni e voglia di condivisione quando si parla di rinnovabili

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura
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In attesa delle novità sulle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) introdotte dal Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, arrivano alcune semplificazioni per l’autoconsumo nazionale, come riportato dal Decreto Legge PNRR3 pubblicato di recente sulla Gazzetta Ufficiale, entrato in vigore il 26 febbraio.

Rinnovabili: insieme si può

Il decreto prevede una serie di semplificazioni per gli impianti rinnovabili nazionali, riservando alcuni interventi anche per le nuove forme di condivisione energetica. Ad esempio, fino al 31 dicembre 2025, i comuni sotto i 5.000 abitanti a cui è rivolto l’investimento 1.2 dell’M2C2 del PNRR, possono concedere in gestione aree o superfici nelle loro disponibilità per la realizzazione degli impianti volti a soddisfare i fabbisogni energetici delle comunità energetiche rinnovabili.

Il tutto deve avvenire nel rispetto dei principi di concorrenza, trasparenza, proporzionalità, pubblicità, parità di trattamento e non discriminazione. Gli enti locali avranno il compito di indicare le aree o le superfici da utilizzare, la durata minima e massima della concessione e l’importo del canone richiesto, attraverso appositi bandi o avvisi adottati dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC). “Qualora più comunità energetiche rinnovabili richiedano la concessione della medesima area o superficie, si tiene conto, ai fini dell’individuazione del concessionario, del numero dei soggetti partecipanti a ciascuna comunità energetica rinnovabile e dell’entità del canone di concessione offerto”.

Agrivoltaici: il futuro passa anche da qui

Inoltre, il decreto semplificazioni prevede che le comunità energetiche, i cui poteri di controllo siano esercitati esclusivamente da piccole e medie imprese agricole, possano accedere agli incentivi per la condivisione dell’energia previsti dalla Direttiva RED II (e disciplinati dall’atteso Decreto Ministeriale CER). Questa misura apre le porte anche all’energia prodotta da impianti agrivoltaici e di potenza superiore a 1 MW. “Fermo restando il pagamento degli oneri di rete, per la quota di energia condivisa da impianti e utenze di consumo non connesse sotto la stessa cabina primaria”.

La misura interessa qualsiasi impresa agricola, in forma individuale o societaria, anche tramite le loro organizzazioni di categoria e cooperative di settore. Le stesse disposizioni si applicano anche alle altre configurazioni di autoconsumo diffuso realizzate da cooperative o imprenditori agricoli, imprese agroindustriali e del settore della trasformazione del sughero.

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