Come cambierà la selezione nel mondo lavoro dopo la pandemia? Quali saranno le competenze più richieste da aziende e recruiter? Queste e molte altre domande sono nella mente di molte persone che attualmente stanno abbandonando o perdendo il lavoro e vogliono tornare in gioco il prima possibile.
Non c’è dubbio che la pandemia ha guidato e facilitato l’emergere della tecnologia digitale in tutti i suoi aspetti, non solo il lavoro è diventato flessibile e talvolta più produttivo (promuovendo lo smart working), ma ora il modo di assumere personale è cambiato: più interazione tra piattaforme e interviste sempre meno tradizionali. Così, l’inizio della pandemia ha messo fine alla vecchia realtà aziendale, inevitabilmente legata alla scrivania dell’ufficio e ha avviato un nuovo processo che porterà inevitabilmente a un cambiamento nei rapporti professionali.
Con realtà aziendali in rapida evoluzione, anche le competenze richieste ai candidati cambieranno rispetto al passato: alfabetizzazione digitale, creatività, capacità di gestione dello stress ed eccellenti capacità organizzative sono solo alcune delle soft skills richieste dalle aziende che decideranno di assumere personale alla fine di una pandemia. Nello specifico, sono 5 le soft skills di base di cui i candidati avranno bisogno per dimostrare di essere in grado di sopravvivere nelle nuove realtà imprenditoriali emergenti.
Competenze digitali
Una delle competenze che le aziende cercheranno nei futuri candidati saranno senza dubbio le competenze digitali. Visto lo slancio dato dalla pandemia in tal senso, anche le aziende si stanno adeguando e investendo nelle tecnologie digitali, quindi è impossibile farsi trovare impreparate dal punto di vista tecnologico e, soprattutto, nell’utilizzo dei social network e delle piattaforme per organizzare incontri, eventi e riunioni.
Flessibilità e adattabilità
Un’altra caratteristica desiderabile è la flessibilità e la capacità di adattarsi alle circostanze emergenti. Al momento non esiste un posto fisico fisso dove lavorare: oggi lavori da casa, domani in ufficio e chissà dopodomani. Sono addirittura nati paesi adibiti agli smart workers, che incentivano la popolazione digitale ad andarvi ad abitare. È importante essere aperti alle novità e, soprattutto, avere un desiderio costante di essere a conoscenza delle ultime novità.
Autonomia e precisione
Autonomia e precisione saranno alcune delle competenze più ricercate. I potenziali dipendenti devono essere in grado di raggiungere in modo accurato gli obiettivi fissati dall’azienda senza una supervisione costante da parte del proprio datore di lavoro o manager. L’attenzione ai dettagli e la precisione sono solo due delle caratteristiche principali per ottenere un buon risultato finale.
Capacità organizzative
Un’altra caratteristica popolare è la capacità di organizzare e pianificare il tuo lavoro. Per lo smart working è importante che i futuri dipendenti riconoscano le priorità che devono essere soddisfatte tra gli obiettivi fissati dall’azienda, tenendo conto del tempo a disposizione per completare l’obiettivo.
Resilienza e problem solving
Infine, è importante una buona dose di resilienza e capacità di problem solving. Nello specifico, quest’ultimo è una traduzione letterale della parola “problem solving” e mostra come una figura professionale sia in grado di correggere determinate situazioni che possono presentarsi. I lavoratori del futuro devono dimostrare la loro resilienza e capacità di adattarsi a qualsiasi situazione.