Come si potrà andare in pensione nel 2023: tutte le novità

Di Gianluca Perrotti 3 minuti di lettura
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Pensioni, dal 1° gennaio 2023 si cambia. Il disegno di legge di Bilancio presentato alle Camere dal governo modifica temporaneamente i requisiti di accesso alla pensione e rende meno vantaggiosa l’indicizzazione al costo della vita degli assegni pensionistici più elevati. Secondo le valutazioni del governo, queste misure ridurrebbero nel complesso l’indebitamento netto di 1,3 miliardi il prossimo anno e di circa 2,7 miliardi in media all’anno nel biennio successivo.

Gli interventi sui requisiti di accesso al pensionamento, secondo Bankitalia, che li ha analizzati nella sua audizione preliminare, sono ispirati a criteri di prudenza, dettati dal fatto che il rapporto tra la spesa pensionistica e il PIL è ancora lontano dal suo punto di massimo e che maggiori tassi di attività anche tra i lavoratori più maturi sono necessari per contrastare gli effetti negativi dell’invecchiamento della popolazione sull’offerta di lavoro.

Per quanto riguarda le norme sull’indicizzazione, i percettori dei trattamenti di pensione sono più protetti di altri gruppi sociali dall’effetto dell’inflazione sul potere d’acquisto, grazie a meccanismi automatici, e beneficiano, alle stesse condizioni delle altre categorie, delle misure connesse con il caro energia.

Qui tutto sulla Manovra 2023 da 35 mld e 174 articoli.

Ma vediamo cosa cambia nel 2023.

Pensioni 2023, come cambiano i requisiti

Per il solo 2023 la Manovra introduce la cosiddetta Quota 103, cioè un terzo canale di pensionamento. Quota 103 sostituisce Quota 102, che per il solo 2022 consente di andare in pensione con almeno 38 anni di anzianità contributiva e 64 di età. Nel triennio 2019-2021 è stata in vigore invece Quota 100, che ha dato accesso al pensionamento ai lavoratori con almeno 38 anni di contributi e 62 anni di età.

Nel 2023 dunque si potrà andare in pensione con:

  • pensione di vecchiaia, che richiede 67 anni d’età e 20 anni di contributi
  • pensione anticipata, che scatta con 41 anni e 10 mesi di anzianità contributiva per le donne e uno in più per gli uomini, senza vincoli anagrafici
  • nuova Quota 103.

Quota 103 è utilizzabile da chi abbia almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi. Per chi accederà al pensionamento attraverso questa via, l’assegno avrà un limite superiore pari a 5 volte il trattamen

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