Questa misura di sostegno economico e inclusione sociale è stata anticipata rispetto al 1° gennaio 2024, data in cui entrerà in vigore la nuova legge. Il pagamenti dell’agevolazione inizierà già alla fine di gennaio. Le misure incluse nell’ADI rappresentano un passaggio da un welfare passivo a uno attivo e generativo, che mira ad andare oltre il semplice sostegno economico, cercando di individuare i bisogni individuali e fornire gli strumenti necessari per l’inserimento sociale e lavorativo.
L’Assegno di inclusione spetta ai nuclei familiari che presentino almeno una delle seguenti condizioni: essere minorenni, avere almeno una persona con disabilità, essere over 60 o essere in condizioni di svantaggio e inseriti in un programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla Pubblica amministrazione.
Per ottenere l’aiuto, è fondamentale che l’ISEE non superi la soglia di 9.630 euro e che il patrimonio immobiliare, sia in Italia che all’estero, non superi i 30.000 euro. Inoltre, il patrimonio mobiliare (depositi, conti correnti, ecc) non deve superare i seguenti limiti: 6.000 euro per nuclei composti da 1 solo componente, 8.000 euro per nuclei composti da 2 componenti, 10.000 euro per nuclei composti da 3 o più componenti (con un incremento di 1.000 euro per ogni figlio a partire dal terzo).
Altri requisiti necessari includono: essere cittadini europei (o avere un familiare con questo status), essere residenti in Italia da almeno 5 anni (di cui gli ultimi 2 in modo continuativo), non essere sottoposti a misure cautelari o preventive e non aver avuto sentenze definitive di condanna o patteggiamento negli ultimi 10 anni.
L’importo massimo dell’Assegno di inclusione è di 6.000 euro all’anno, ma può essere aumentato fino a 7.560 euro in base alla composizione del nucleo familiare e ad eventuali necessità abitative.