(BorsaeFinanza.it) Monetizzare con i social network non è semplice, ancor di più guadagnare con Threads, la nuova piattaforma di microblogging lanciata da Meta Platforms in concorrenza diretta di X, l’ex Twitter. L’app con quasi 30 milioni di utenti attivi in meno di 20 giorni dal lancio nel mercato americano, non è ancora disponibile in Europa, ma è possibile usarla in Italia con un account estero associato a Google Play per Android e ad App Store per iOS.
È possibile guadagnare con Threads?
La risposta è: assolutamente sì. Ma non è facile. Come avviene su tutti i social, fare soldi su Threads richiede una strategia precisa e accurata e naturalmente avere una Partita IVA. Mark Zuckerberg ha assicurato che Threads non accetterà annunci pubblicitari e inserzioni, almeno per l’intero 2023. La principale fonte di guadagno arriva quindi da aziende pronte a sponsorizzare marchi, prodotti e servizi. Senza dimenticare la possibilità di poter lavorare come consulente e social media manager perché con l’allargamento della piattaforma sempre più imprese avranno bisogno di collaboratori abili a gestire il canale Threads in modo professionale.
Guadagnare con Threads vuol dire avviare collaborazioni concordate con le imprese oppure vendere direttamente dal proprio profilo un prodotto, che sia abbigliamento e t-shirt personalizzate, una tazza, una borraccia, una power bank, un calendario o qualsiasi altro oggetto di merchandising. Altrimenti c’è a disposizione il modello (decisamente più economico) del dropshipping, ossia la catena di vendita di articoli non posseduti realmente ma messi a disposizione tramite accordi con fornitori terzi.
Il primo passo è attirare followers sul proprio profilo e costruire una community. Per farlo, bisogna postare regolarmente contenuti che abbiano potenziale virale ed interagire con continuità favorendo il cosiddetto engagement, i commenti e like dalle persone. In questo modo i followers sono sempre in grado di riconoscere un determinato post (per stile, forma, contenuto) fra tutti quelli che arrivano nel feed e collegarlo in automatico ad un preciso brand.
In aiuto arriva la sinergia voluta da Zuckerberg e i suoi collaboratori per l’ecosistema Meta:
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