Come funziona lo Smart Working quando il datore di lavoro si trova all’estero?

Di Gianluca Perrotti 3 minuti di lettura
lavorare online smart working

Una cosa è certa: la pandemia da Covid-19 ha profondamente influenzato il modo in cui gli affari vengono condotti e gestiti in tutto il mondo. Oggi sono tantissimi quelli che lavorano da casa, utilizzando moduli Smart Working e passando dallo stare in ufficio a lavorare da remoto. Questo nuovo modo di organizzare il lavoro dei dipendenti ha sollevato interrogativi circa l’applicazione delle regole relative ai criteri di vincolo dei redditi, ma, soprattutto, ai criteri per determinare la residenza fiscale dei contribuenti, indipendentemente dal fatto che siano Persone fisiche secondo le regole stabilite dall’art. 2 TUIR o Persone giuridiche ai sensi delle norme stabilite dall’art. 73 TUIR.

Inoltre, queste questioni relative all’identificazione della residenza fiscale sono anche influenzate dall’applicazione dei trattati fiscali internazionali esistenti contro la doppia imposizione. Ad esempio, possono sorgere nuovi diritti di imposta sul reddito per un dipendente in una giurisdizione se un dipendente cambia lavoro.

Smart Working e questioni fiscali collegate alla residenza

Per affrontare questi casi, il segretariato dell’OCSE ha emesso una guida sull’applicazione delle norme contenute nelle convenzioni internazionali contro la doppia imposizione in circostanze in cui i lavoratori e lavoratori transfrontalieri sono intrappolati in una giurisdizione che non rientra nella tua giurisdizione. luogo di residenza a causa di questa pandemia. Questa guida è stata aggiornata nuovamente il 21 gennaio 2021. Lo scopo di questa guida aggiornata è senza dubbio quello di suggerire modi in cui i governi possono affrontare meglio queste questioni relative ai trattati fiscali attraverso leggi, regolamenti e linee guida. In particolare, un problema che spesso ci troviamo ad affrontare come consulenti fiscali, e che andremo ad analizzare di seguito, riguarda la possibilità di identificare come stabile organizzazione in Italia il lavoro da casa svolto da un dipendente di una società non residente.

Questo caso oggi più che mai, con il mutare delle condizioni di lavoro e il sempre più frequente utilizzo dello smart work, sta causando notevoli problemi fiscali, come la comparsa di possibili organizzazioni imprenditoriali stabili e nascoste nei territori in cui prestano le loro attività ai propri dipendenti, lavoro di case. Analizziamo quindi le questioni in relazione a quanto chiarito dall’OCSE, facendo alcune riflessioni al riguardo.

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