Il tartaro nei denti è causato principalmente da una scarsa igiene orale. In particolare, accade quando non si rimuove bene dai denti la placca batterica, una sottile pellicola che cattura i batteri presenti nel cavo orale
In questo caso la placca che non viene eliminata, può calcificarsi in corrispondenza delle gengive. Si forma il tartaro, una sostanza dura e giallognola difficile da rimuovere con lo spazzolino.
Una corretta igiene orale
Se il tartaro nei denti non viene rimosso periodicamente dall’igienista dentale, può compromettere la salute della bocca. La superficie di questa sostanza ruvida, trattiene residui di cibo e batteri che difficilmente si riescono a rimuovere correttamente con lo spazzolino. I batteri presenti nella bocca continuano ad aumentare, causando differenti patologie orali piuttosto fastidiose:
● Alitosi
● Carie
● Ascessi
● Gengivite
In particolare, l’infiammazione delle gengive non deve essere assolutamente sottovalutata. Questa condizione si presenta con arrossamento e perdita di sangue durante lo spazzolamento dei denti e se non curata può causare la retrazione delle gengive e la perdita del dente. Bisogna sempre seguire i consigli dell’igienista dentale e non sottovalutare l’importanza di una corretta igiene domiciliare. Per eliminare il tartaro nei denti è necessario recarsi unicamente dall’igienista dentale. La pulizia può essere fatta con strumenti odontoiatrici manuali, per togliere i residui di tartaro e meccanici come l’ablatore. Si tratta di uno strumento con una punta in metallo che vibra grazie all’emissione di ultrasuoni ed è usato per eliminare lo strato di tartaro più duro.
Infine viene applicata una pasta al fluoro per lucidare e uniformare la superficie del dente.
Rimedi naturali: purtroppo non ce ne sono! Ricordati che non è possibile rimuovere il tartaro con rimedi naturali o fatti in casa. Questo lavoro deve essere sempre condotto da uno specialista per evitare di rovinare la tua dentatura e compromettere lo smalto dei denti. L’igienista dentale consiglia la pulizia almeno ogni sei mesi per evitare l’insorgenza di patologie a carico della bocca.