Dopo il Reddito di cittadinanza, il governo Meloni mette mano anche al bonus cultura da 500 euro per i diciottenni, noto anche semplicemente come 18app. Non sarà cancellato del tutto, come inizialmente vociferato, ma sarà oggetto di una sostanziosa revisione che prevedrebbe un restringimento della platea dei beneficiari e un meccanismo anti truffe.
La misura introdotta nel 2016 dall’esecutivo guidato da Matteo Renzi è destinata a tutti coloro che ogni anno diventano maggiorenni, nessuno escluso. Il 2022 è il turno della generazione 2003: i nuovi 18enni registrati al sito ufficiale potranno spendere in cultura le risorse fino al 28 febbraio 2023 (ne abbiamo parlato qui). Il bonus può essere utilizzato per l’acquisto di libri, quotidiani e periodici, prodotti dell’editoria audiovisiva e per i biglietti di teatro, concerti, cinema, musei, parchi naturali e aree archeologiche.
Non è ancora chiaro come sarà l’azione di restyling su 18app voluta dalla maggioranza di centrodestra. Secondo le indiscrezioni cambierà nome in Carta della Cultura e avrà una soglia massima di Isee, ad oggi ancora non definita. Con il correttivo verrebbero escluse quindi le persone appartenenti alle famiglie con redditi elevati.
La stessa presidente del Consiglio Meloni nel suo appuntamento social con la rubrica “Gli appunti di Giorgia” ha confermato che l’intenzione del governo
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