Come aprire un ristorante: costi e procedure

Di Redazione FinanzaNews24 4 minuti di lettura
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(Money.it) Per aprire un ristorante ci sono diversi passaggi da tenere in considerazione per evitare problemi con la legge, ma anche evitare di dover chiudere poco dopo l’apertura del locale.

Sicuramente prima di scoprire quali sono le regole da seguire è importante sapere quale tipologia di ristorante si vuole aprire, perché senza dubbio questo farà la differenza in termini economici ma anche legali.

Ecco la guida completa su come aprire un ristorante.

Chi può aprire un ristorante

Riunirsi a tavola per i più svariati eventi è uno dei piaceri a cui gli italiani (e non solo loro) difficilmente rinunciano. Ma se è vero che da noi aprire un ristorante può essere davvero un’idea vincente, le valutazioni e i fattori da considerare sono certamente più d’uno.

Infatti, la sola passione per la cucina non basta. Chi si chiede come aprire un ristorante, deve sapere già da subito che è necessario dimostrare competenza, pragmatismo, professionalità, dedizione, entusiasmo e ovviamente cortesia verso la clientela.

Insomma, aprire un ristorante significa non soltanto rispettare le regole di legge previste, ma anche possedere una serie di soft skill e qualità umane che, nella generalità dei casi, fanno la differenza.

In altre parole, un ristoratore vincente non deve soltanto capirne di cucina, magari supportato da un team di cuochi all’altezza, ma deve – anche e soprattutto – possedere marcate doti manageriali e di organizzazione.

Deve, insomma, saperci fare sia con il personale, sia con la clientela molto spesso esigente e che ha ovviamente diritto a essere servita al meglio. Gestire un ristorante in modo efficace significa infatti anche dare suggerimenti e consigli puntuali e precisi ai clienti che li domandano.

Come aprire e avviare un ristorante: cosa dice la legge

Ovviamente aprire un ristorante comporta l’avvio di una tipica attività imprenditoriale. Ne consegue che sono in gioco una serie di norme burocratiche che vanno rispettate, sempre e comunque.

Quella del ristoratore è un’attività complessa e delicata al contempo, che comporta la somministrazione ai clienti di cibi e bevande. In base alla legge vigente, per somministrazione si deve intendere la vendita per il consumo sul posto, che include tutte le ipotesi nelle quali gli acquirenti consumano i prodotti nei locali dell’esercizio o in una superficie aperta al pubblico, debitamente attrezzati.

Onde cercare di fare chiarezza in un ambito di non immediata comprensione per chi è alle prime armi con le attività imprenditoriali e, in particolare, con quelle nel campo della ristorazione, ecco di seguito quelli che sono i fondamentali requisiti per aprire un ristorante in Italia:

  • maggiore età e capacità di intendere e di volere;
  • apertura della partita Iva presso Agenzia delle Entrate;
  • iscrizione al Registro delle Imprese;
  • idoneità dei locali sul piano urbanistico (metratura, parcheggi ecc.) e su quello sanitario (impianto idrico, elettrico, eventuale canna fumaria a norma ecc.);
  • compilazione e presentazione della Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al Comune;
  • iscrizione all’Inps (gestione commercianti) e all’Inail;
  • presentazione del piano Haccp;
  • licenza commerciale da domandare all’ufficio del commercio del Comune;
  • comunicazione all’Agenzia delle Dogane dell’eventuale vendita di alcolici nel ristorante;
  • autorizzazione all’esposizione

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