Coltivazione di melograno: un vero boom

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura

Aumenta la richiesta dei frutti esotici di origine italiana, ma il vero boom è quello del melograno

Mango, frutto della passione, litchi, sapote nero (varietà di cachi messicani). Il panorama agricolo italiano sta cambiando rapidamente. E Coldiretti, il 71% degli italiani sarebbe disposto a pagare di più per assicurarsi che i frutti esotici siano di origine italiana. Ma il vero boom è il melograno. Al sud le superfici  di coltivazione di questo frutto si sono moltiplicate: 1.000 ettari in Puglia, altrettanti in Sicilia, 400 in Calabria e oltre 600 nel resto d’Italia. È letteralmente esaurito sia come frutta intera che come succo per colazione.

Il nostro piano industriale, ha spiegaMaurizio Abate, presidente della cooperativa Kore, indica che per ogni ettaro di terreno coltivato con il melograno, il reddito annuo è di 21.000 euro, a fronte dell’investimento complessivo nei primi due anni di soli 15.000. Il melograno è un frutto autunnale che matura da ottobre. Il melograno è una buona fonte di fibra solubile e insolubile, che è benefica per una buona digestione e protegge la salute intestinale. Il frutto del melograno è anche benefico per la perdita di peso, il controllo del colesterolo, il miglioramento delle difese immunitarie e della circolazione e la protezione contro i tumori (soprattutto prostata e linfomi). Il suo uso regolare è stato anche collegato a benefici nell’iperplasia prostatica benigna e nel diabete. L’assunzione di ellagitannini come la granatina B e la punicalagina, presenti nel succo di melograno, può ridurre il rischio di malattie cardiovascolari contrastando i radicali liberi.

Occorre pero prestare attenzione ad alcune eccezioni per il consumo di questo frutto: il melograno può causare reazioni allergiche e può essere controindicato prima di  un intervento chirurgico programmato nelle prossime due settimane. Il melograno può interagire con carbamazepina, farmaci metabolizzati dal citocromo P450 2C9, 2D6 e 3A4, ACE inibitori, farmaci antipertensivi, rosuvastatina, tolbutamide e warfarin.

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