Colf e badanti assunte in nero: i rischi per la famiglia

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
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(QuiFinanza.it) Assumere delle colf e delle badanti in nero è una prassi diffusa in Italia. Oltre ad essere scorretta nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici è un vero e proprio rischio per la famiglia: si rischiano delle sanzioni. Decidere di assumere una colf o una badante in nero è una scelta rischiosa dal punto di vista legale: la famiglia può, infatti, andare incontro a delle sanzioni particolarmente salate. Ma non solo: alcuni comportamenti possono risultare penalmente rilevanti.

I rischi per chi non si comporta correttamente ci sono, è inutile negarlo. Il lavoro in nero, purtroppo, continua ad essere un problema in Italia. E sicuramente, tra le categorie di lavoratori più colpite da questa vera e propria piaga sociale c’è quella costituita dalle colf e dalle badanti.

A questo punto, però, è utile sottolineare e ricordare che la Direzione Generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro si sta facendo parte attiva nel tentativo di arginare questa piaga sociale. Sono state previste delle sanzioni per chi assume colf e badanti in nero, che incidono in maniera pesante sulle tasche delle famiglie che si comportano in maniera scorretta con i propri lavoratori.

Le conseguenze della mancata iscrizione all’Inps

Nel momento in cui una famiglia decide di assumere una colf o una badante diventa un vero e proprio datore di lavoro. Per questo motivo è necessario che provveda a regolarizzare la posizione dei propri dipendenti con la comunicazione di prassi all’Inps. Le famiglie devono comunicare all’ente quando è avvenuta l’assunzione e la cessazione del rapporto. Ma non solo: devono essere comunicate le eventuali variazioni contrattuali.

Dimenticarsi di adempiere a questa pratica può risultare particolarmente caro. Nel caso in cui la comunicazione non sia stata inviata proprio per niente o sia stata inviata in ritardo è previsto il pagamento di una sanzione amministrativa al Centro per l’Impiego, che può variare da un minimo di 200 euro ad un massimo di 500 euro per ogni colf o badante.

Nel momento in cui non viene effettuata la comunicazione di assunzione


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